Redazione – Le complanari hanno snellito di molto il traffico sulle complanari della A24, tratto di penetrazione urbana. Ma resta il problema dell’ultimo chilometro, quello che incoraggia molti viaggiatori a prendere il treno ed il taxi per spostarsi poi dentro la capitale. Code sulla A24 tra l’uscita di Portonaccio e la Tangenziale Est”. E’ questo il mantra, ripetuto ogni mattina dalle emittenti radio e TV dedicate alla viabilità e dai social di Strada dei Parchi, a cui sono abituati i romani che ogni giorno percorrono il Tronco di Penetrazione Urbana della A24 per recarsi al posto di lavoro nella Capitale. Un Km di strada o poco più che può costare un’attesa di un quarto d’ora a chi ha già percorso più di dieci chilometri nello stesso intervallo di tempo. Il medesimo, snervante rituale si ripete inesorabile la sera, in direzione opposta, per chi esce dalla città. Un problema annoso, che risale alla progettazione del complesso svincolo tra la Tangenziale Est e l’imbocco dell’autostrada che collega Roma ai popolosi quartieri di nordest (Colli Aniene, Tor Sapienza, Tor Cervara, Settecamini, Ponte di Nona, Lunghezza), al grande svincolo di raccordo con il G.R.A. e attraversa Lazio e Abruzzo fino alla costa adriatica. Un collo di bottiglia della viabilità romana in cui si concentrano più flussi di traffico dai destini più disparati: chi dalla circonvallazione Nomentana o dalla Tiburtina è diretto verso la Tangenziale Est in direzione San Lorenzo, San Giovanni ed Eur, chi proviene o è diretto verso il Foro Italico, e chi entra o esce dal Tronco di Penetrazione della A24. Il tutto regolato da un solitario semaforo, posto in cima alla rampa come un moderno “Pasquino”, bersaglio delle invettive di migliaia di automobilisti romani. Un problema che assessori capitolini e presidenti dei Municipi interessati hanno ben presente e che stanno da anni cercando di risolvere sollecitando proposte anche dai cittadini. In parte il nodo in direzione Foro Italico è stato sciolto dal tunnel sotterraneo verso Batteria Nomentana, ed è imminente l’abbattimento della sopraelevazione sulla Stazione Tiburtina, che è divenuta inutile. Ma sono ancora allo studio soluzioni che permettano di gestire in modo più razionale i due principali flussi di traffico: quello sulla Circonvallazione interna e quello diretto all’esterno, verso la A24, appunto. Nel 2014 Strada dei Parchi, con Provincia, Comune di Roma e Regione Lazio, ha raddoppiato la capienza di quel tratto vitale della A24, che percorre chi entra o esce da Roma, per un’estensione di oltre 11km, e ha affiancato una terza corsia in uscita nel primo tratto, mediante la realizzazione delle complanari. Un intervento chirurgico sulla viabilità, praticato di notte e in soli 35 mesi, che ha fluidificato il traffico su Tronco di Penetrazione Urbana e sul nodo con il G.R.A., abbattendo i tempi di percorrenza. Ma che rischia di costituire una rivoluzione a metà per quel maledetto ultimo chilometro tra Portonaccio e la Tangenziale Est.