Redazione – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Sindaci di comuni laziali ed abruzzesi relativamente allo scottante problema del caro autostrade che si rischia dal prossimo 1° gennaio 2019: I Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo impegnati nella lotta contro il “caro-pedaggi” e per la sicurezza della A24/A25, indignati per l’assordante silenzio del Ministero dei Trasporti e la totale indifferenza agli appelli e alle richieste di incontro rivolte al Ministro Toninelli, hanno deciso di tornare a manifestare nei caselli autostradali: il primo appuntamento è fissato per il 31 dicembre alle ore 9,00 presso il casello di L’Aquila ovest. Il nuovo anno è oramai alle porte e, con esso, è sempre più vicino lo spettro di un nuovo “salasso” di circa il 19% per i nostri cittadini! Nel corso di questo anno di proteste, gli amministratori locali hanno dovuto assistere a continui “cambi di rotta”, a promesse che, ad oggi, sono state puntualmente disattese. Il lungo silenzio che oramai accompagna le richieste di incontro e di aggiornamenti in merito alle possibili soluzioni finalizzate a scongiurare un nuovo aumento delle tariffe e trovare una soluzione definitiva al problema, suona come l’ennesima beffa. Gli Amministratori, nel corso di questi lunghi mesi, hanno tollerato ogni trattamento, anche quello più vergognoso che gli è stato riservato proprio da quelle istituzioni che avrebbero dovuto ascoltare e tutelare le loro ragioni, non fosse altro per le migliaia
di cittadini rappresentati. Ma ora i Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo urlano a gran voce: BASTA! BASTA di prendere in giro le istituzioni che rappresentano; BASTA di rimanere indifferenti ai problemi dei nostri territori; BASTA di chiedere altro tempo perché non c’è più tempo! SI CHIEDE UNA SOLUZIONE IMMEDIATA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI E QUESTA VOLTA SI PRETENDE UNA RISPOSTA PER I NOSTRI TERRITORI CHE MERITANO “RISPETTO”!”
Nota di redazione:
Del presidio per il 31 dicembre all’Aquila è stata diramata notizia già ieri tramite i social ed accompagnata da un necrologio diffuso sui social media, in cui si paventa la morte dei territori laziali ed abruzzesi. Motivo per cui, a nostro avviso, il comunicato stampa costituisce una sorta di repetita iuvant.