AVEZZANO – Da diversi giorni il mondo penitenziario abruzzese si ritrova, grazie anche al contributo della Uil oltre che della Cisl, al centro dell’attenzione per l’attivazione di un protocollo anticovid e che vede tutto il personale di Polizia Penitenziaria e sanitario sottoposto alle cure dei tamponi. “La casa circondariale di Avezzano è la prima ad aver raggiunto l’obiettivo del processamento di tutti i test e quindi alla mappatura della situazione in ambito penitenziario”, affermano un una nota Franco Migliarini, segretario generale della Uil Pa Abruzzo e Mauro Nardella, segretario generale territoriale Uil Pa polizia penitenziaria e componente della segreteria confederale Cst Uil Adriatica Gran Sasso, “a notizia che ci è pervenuta è ottima nel senso che nessuna delle persone testate è risultato positivo”.
“Se a questo aggiungiamo il fatto che anche tra la popolazione detenuta non risultano casi positivi di covid-19 possiamo tranquillamente concludere che l’istituto di pena marsicano risulta essere “covid free”, spiegano i due, “una bella notizia questa che non può non tirarci in ballo nell’offrire un contributo, in termini di pensiero, ad un’altra apparsa su un quotidiano locale e che va a riguardare la presunta preclusione ai pasti presso la locale mensa agenti ai colleghi dell’Arma dei carabinieri già fruitori della stessa. Sembrerebbe, leggendo l’articolo, che la dirigente della struttura penitenziaria marsicana abbia sospeso loro il servizio finora assicurato e posto, come conditio sine qua non, il fatto che il pasto sarà possibile assicurarlo solo previa effettuazione anche per loro dei tamponi”.
“Non sappiamo se la notizia sia fondata o meno poiché non ne abbiamo avuto contezza”, precisano Migliarini e Nardella, “tuttavia questo ci esorta a dire che, a scanso di equivoci, visto che tutelare l’ambiente carcerario dal contagio risulta estremamente importante e per i motivi che tutti possiamo immaginare, male non sarebbe se la politica adottata nei confronti della polizia penitenziaria fosse estesa, come è giusto che sia, a tutti gli appartenenti delle forze dell’ordine. Il tutto in funzione del fatto che in carcere le forze di polizia non entrano solo, come nel caso di Avezzano, per la consumazione del pasto ma anche e soprattutto per ivi condurvici persone arrestate”.
“La Uil quindi estende l’invito”, concludono, “già precedentemente avanzato per tutti gli operatori del carcere, anche nei confronti di chi in istituto e per qualsiasi motivo vi acceda non ultimi, quindi, i carabinieri di Avezzano con i quali tutti i poliziotti penitenziari marsicani, anche in funzione della condivisione dei momenti prandiali, hanno stretto una sana ed invidiabile amicizia”.