GIULIANOVA – Si terrà nella Sala “Buozzi” a Giulianova, il prossimo 14 dicembre a partire dalle ore 14, il convegno “Psico-infettivologia e Covid 19. Dal lockdown alla fase di uscita? Ripercussione sociali, cliniche e psicopatologiche” organizzato dal Lions Club Giulianova in collaborazione con la ASL e l’Università di Teramo – Dipartimento di Scienze della Comunicazione, con l’Amministrazione Provinciale, con il Comune di Giulianova e con l’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Teramo.
Nella prima sessione (sino alle ore 17), dopo i saluti istituzionali iniziando da quello del sindaco di Giulianova Jwan Costantini, relazioneranno l’infettivologo Pierluigi Tarquini, il direttore del dipartimento di Scienze della Comunicazione UniTe Christian Corsi e il direttore del Centro di salute mentale di Atri Luigi Olivieri. La prima sessione terminerà con gli interventi di Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, di Elisa Leuzzo, direttrice di Super J, e del giornalista Sandro Galantini.
Nella seconda sessione, dalle ore 17 in poi, si alterneranno con le rispettive relazioni Davis Fioretti, studente di Scienze della Comunicazione, la psicologa Gabriella Girinelli del Centro di salute mentale di Teramo, Domenico De Berardis, direttore del Dipartimento di salute mentale, e Graziella Cordone, I.C.O. del Dipartimento di salute mentale di Teramo.
«Un evento come questo – afferma Christian Corsi – rappresenta un prezioso momento di studio, approfondimento e analisi multidisciplinare, finalizzato all’attenta valutazione degli impatti psicologici, sociali, cognitivi e comunicazionali della pandemia e alla conseguente strutturazione di una serie di progettualità strategiche atte a sfruttare le emergenti tendenze come vere e proprie opportunità di sviluppo».
«Esprimo grande soddisfazione – aggiunge Pierluigi Tarquini – per la realizzazione di progettualità come questa, poiché permette di affrontare una serie di problematiche afferenti all’ambito in oggetto attraverso diverse prospettive analitiche e di studio. Una comunicazione del rischio di infezione da Covid-19 non sempre chiara e priva di allarmismi da parte dei media, hanno causato una rosa di sentimenti che vanno dalla diffidenza alla paura, fino alla avversione ideologica ai vaccini. Ma i vaccini sono una preziosa risorsa che ha portato ad un controllo dell’infezione e a riaperture generalizzate. Pertanto esiste una “Psico-Infettivologia”? e può essa curare questa situazione patologica attraverso una corretta comunicazione?».
«Un fattore su cui non ci si è forse soffermati abbastanza – afferma Domenico De Berardis – riguarda le conseguenze psico-patologiche che questo periodo di pandemia e il successivo isolamento forzato possono aver provocato in maniera diretta o indiretta sulle persone. A tal riguardo, difatti, elementi come l’isolamento sociale, la reclusione forzata e il profondo senso di incertezza generale, potranno continuare far ripercuotere una serie di effetti negativi per il nostro equilibrio mentale. In tale contesto, è necessario considerare che nel nostro paese, sono innumerevoli le persone affette da depressione o disturbi d’ansia. Tali condizioni potrebbero essere peggiorate anche in maniera significativa dalla fenomenologia psico-sociale indotta dalla pandemia. L’evento in oggetto può quindi rappresentare, anche per tali soggetti, un prezioso momento di aiuto e sostegno strategico».