Creme solari certificate, servono anche sotto l’ombrellone… i consigli della Farmacia Santa Vittoria di Carsoli
L’esposizione al sole, però, deve avvenire in maniera graduale. I raggi ultravioletti (UV) che abbronzano la nostra pelle sono infatti radiazioni elettromagnetiche potenzialmente dannose per la salute. La radiazione UV emessa dal sole(2) viene divisa in radiazione UVA, UVB e UVC, a seconda della lunghezza d’onda associata, e quindi dell’energia (la più alta è quella degli UVC, la più bassa è quella degli UVA). Maggiore è l’energia della radiazione UV e maggiore è la sua capacità di produrre effetti dannosi. I raggi UVC, i più dannosi, sono per fortuna completamente filtrati dall’atmosfera e non raggiungono la superficie terrestre. I raggi UVA e i raggi UVB sono invece bloccati solo in parte dall’atmosfera, e possono determinare sia l’abbronzatura che le scottature; tuttavia, i raggi UVA – che rappresentano il 95% della radiazione solare che arriva sulla Terra – pur avendo energia minore degli UVB penetrano nella pelle più profondamente e si ritiene che essi siano un fattore molto più influente per il fotoinvecchiamento (invecchiamento cutaneo causato dal danno cronico provocato dai raggi ultravioletti), per le rughe e per i tumori della pelle.
Le radiazioni solari, inoltre, riescono ad attraversare con facilità molti tipi di tessuti, compreso quello dell’ombrellone, raggiungendo la pelle. Uno studio clinico condotto negli Stati Uniti ha anche sottolineato che poiché acqua e sabbia riflettono i raggi solari, che quindi indirettamente colpiscono il corpo, si rende necessaria anche sotto l’ombrellone l’applicazione di creme solari per tutelare al meglio la salute della pelle.
La crema protettiva è dunque indispensabile e va applicata ogni 2 o 3 ore e ogni volta che ci si bagna, senza dimenticare che i raggi solari non si lasciano fermare del tutto oltre che dall’ombrellone neanche dal cielo nuvoloso.
È raccomandabile esporsi al sole, anche con la protezione solare, solo nelle ore meno calde quando il livello delle radiazioni UV è più basso evitando così le ustioni solari, specie sulla pelle dei bambini. Se si verifica l’arrossamento della pelle, infatti, è segno che si è preso troppo sole!
La pelle resta danneggiata ogni volta che si verificano ustioni cutanee ed aumenta il rischio di cancro della pelle (melanoma).
Occhi, incarnato e capelli (che costituiscono il cosiddetto fototipo) possono dirci molto su quanto siamo fragili o resistenti di fronte all’esposizione solare perché il colore della pelle incide sulla sua capacità di assorbire i raggi UV. Ogni tipologia di pelle richiede quindi un fattore protettivo adeguato(4). Se, ad esempio, si ha una carnagione molto chiara con lentiggini, occhi azzurri e capelli rossi bisogna utilizzare una fotoprotezione estrema; al contrario, pelle scura, occhi scuri e capelli neri necessitano, generalmente, di una fotoprotezione più bassa.