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Cultura in alta Valle Aniene: la storia del Sentiero Coleman

Il  Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini  rappresenta in modo eloquente le Aree Protette della Regione Lazio, sia per la sua vasta estensione (circa 30.000 ettari di territorio) sia per la grande importanza rivestita dalla biodiversità, che annovera molte specie protette ed in via di estinzione .

Un panorama mozzafiato che si unisce a una vegetazione rigogliosa e incantevole: cime che raggiungono i duemila metri, estese faggete, ampi pianori carsici, ricchezza di acque sorgive (la stessa etimologia della parola Simbruini deriva dal latino  “sub imbribus” , sotto le piogge) , situato al suo interno da piccoli centri abitati (i sette comuni del Parco) ricchi di testimonianze storico-artistiche a volte millenarie.

Un territorio tutto da scoprire e da ammirare, luoghi di alto valore storico, culturale e naturalistico che si prestano a tutti i tipi di escursione: trekkingcammini, brevi passeggiate a piedia cavalloin mountain bikecon le ciaspole. Insomma uno scrigno delle meraviglie tutto da esplorare. Il Parco Naturale dei Monti Simbruini dispone di una rete di sentieri che si sviluppa quasi totalmente nel territorio tutelato. Quasi tutti i tracciati sono stati censiti nell’ambito del Catasto Nazionale dal CAI (Club Alpino Italiano) che, come noto, è un’Associazione riconosciuta a livello nazionale dalla legge n. 776/85 (rif. art. 2 comma b), finalizzata, in particolare, a provvedere “al tracciamento, alla realizzazione e alla manutenzione di sentieri, opere alpine e attrezzature alpinistiche”.

Una rete di oltre 40 sentieri copre il territorio del Parco e percorre diversi ambienti naturali; permette di conoscere la realtà faunistica, floreale e vegetale del territorio, composta da specie di notevole interesse scientifico. Percorrere i tracciati consente di scoprire la diversità dei suoi centri abitati con le loro tradizioni antropiche, religiose e culturali. Il sistema di sentieri presenta itinerari a media e lunga percorrenza, adatti al trekking, alla mountain bike, escursionismo equestre e anche sentieri locali che consentono gite di una giornata o piacevoli brevi camminate della durata di alcune ore. I sentieri sono segnati con bandierine di colore bianco-rosso e sono censiti con lo stesso numero indicato nella guida dei sentieri del Parco con relativa carta.

Percorso SC1: Sentiero Coleman Subiaco – Jenne

Tra gli itinerari da percorrere a piedi, uno tra i più emozionanti e suggestivi da fare in questo periodo estivo è il sentiero Coleman Subiaco-Jenne. Di difficoltà media (livello escursionistico), il sentiero offre la possibilità di ammirare, camminando, oltre alla meraviglia incontaminata della natura, anche le bellezze monumentali e storiche presenti lungo l’avventuroso itinerario.

Il percorso inizia nei pressi dei ruderi della Villa di Nerone – che l’imperatore fece costruire per riposarsi dalle “fatiche della città” – dove comincia la strada che collega Subiaco con Jenne. Attraversata la strada asfaltata si prosegue sui gradoni in pietra che portano al Monastero di Santa Scolastica, il più antico monastero benedettino al mondo, fondato intorno all’anno 520.

Da qui il sentiero scende piacevolmente nel bosco fino ad incrociare la strada che costeggia il fiume Aniene. Una meraviglia dopo l’altra, e si svolta poi a sinistra percorrendo la strada dapprima asfaltata e poi sterrata. Un’esperienza da fare e consigliatissima in questo periodo di vacanze, dove ristorarsi dal caos cittadino respirando aria buona tra i Monti Simbruini.

Da Subiaco si arriva poi a Jenne, dove ci si può ristorare dalla lunga camminata escursionistica .

 

CARATTERISTICHE DEL SENTIERO COLEMAN SUBIACO – JENNE
  • Partenza: Ruderi della Villa di Nerone
  • Tempo di percorrenza: 3 ore
  • Difficoltà: E – Escursionistico
  • Lunghezza: 9.100 km
  • Dislivello: in salita 810 m – in discesa 430 m