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Decreto Autovelox, Pacchiarotti (FI): “finalmente saranno dove servono e non per fare cassa”

Roma – Il decreto del governo stabilisce norme più severe sull’installazione dei dispositivi di controllo della velocità, noti come autovelox. Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale il nuovo decreto “Autovelox”  ha di fatto riscritto  le regole che riguardano le autorizzazioni, la segnaletica e limiti di velocità da rispettare. Si tratta di un pacchetto normativo in attesa di approvazione da oltre 10 anni, che sancisce un sostanziale giro di vite a cui i Comuni dovranno adeguarsi entro 12 mesi.

“Finalmente – spiega Giorgio Pacchiarotti membro del coordinamento provinciale di Roma di Forza Italia e sindaco di Jenne – gli autovelox saranno installati dove servono per fare sicurezza stradale e non dove servono a fare cassa. Una vittoria fondamentale, una battaglia che portiamo avanti dal 2015 per la sicurezza stradale e contro l’uso distorto di questi strumenti”

Il sindaco Pacchiarotti già in passato era intervenuto su questo argomento, specificamente nel caso del noto autovelox delle Molette, poi la battaglia in campo azzurro che ora ha portato insieme alla squadra di governo un risultato d’eccellenza.

Cliccare di seguito al link per leggere l’articolo del 2022:

Autovelox alle Molette, tuona il sindaco di Jenne: “accanimento vergognoso contro i cittadini”

 

Cosa cambia con il decreto autovelox?

Le novità più rilevanti riguardano direttamente i Comuni, la cui autonomia verrà sensibilmente ridotta. Con il nuovo decreto sarà il prefetto a decidere il collocamento degli autovelox, sia per i dispositivi fissi che per quelli “mobili” (montati su treppiedi e presidiati dalla polizia ai lati delle strade).

D’ora in poi, quindi, i Comuni sono chiamati a dimostrare la necessità di posizionare autovelox su un determinato tratto di strada. Come? Portando elementi che evidenzino che sul tratto in questione sia registrato un elevato numero di incidenti. Viene richiesta, si legge nel decreto: “un’accurata analisi del numero, della tipologia e, soprattutto, delle cause”, con “particolare riferimento alla velocità come causa principale”. Il passo successivo sarà il coordinamento con la prefettura.

Dove possono essere messi gli autovelox?

Novità anche per quanto riguarda i cartelli che devono segnalare gli autovelox. Fuori dai centri urbani, i andranno posizionati almeno un chilometro prima. Mentre nei centri urbani la distanza deve essere di almeno 200 metri sulle strade di scorrimento e 75 metri sulle altre. Il governo ha sottolineato anche che “tra un dispositivo e l’altro dovranno intercorrere distanze minime differenziate in base al tipo di strada”. La distanza minima è di 3 km sulle strade extraurbane e 1 km sulle strade secondarie.

Quando gli autovelox non sono a norma?

Con l’entrata in vigore del decreto autovelox i dispositivi non possono essere collocati su strade in cui limite è inferiore di 20 km/h rispetto a quello previsto dal Codice della Strada su quel particolare tipo di strada. In città stop all’occhio elettronico sotto i 50 km/h.

Novità per i limiti di velocità

Lo stesso governo ha anche specificato che il nuovo decreto autovelox introduce anche novità che riguardano le norme sui limiti di velocità. Nel dettaglio, la velocità rilevata dagli autovelox deve essere “parametrata a quella prevista dal codice per ciascuna tipologia di strada, ossia 50 chilometri orari nei centri urbani”. Nelle strade extraurbane, invece, “i dispositivi possono essere utilizzati solo per riduzione della velocità non superiore a 20 km/h rispetto al limite ordinario”.