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Detenuto compie gesto inconsulto, tratto in salvo dagli agenti di Polizia penitenziaria

Il fatto è avvenuto nel carcere circondariale San Nicola di Avezzano.

Avezzano. Un detenuto rinchiuso nella casa circondariale di Avezzano, ieri sera ha tentato di togliersi la vita. L’uomo è stato trasferito all’ospedale di Avezzano dove ha ricevuto le cure del caso. Ad evitare che accadesse il peggio è stato l’intervento tempestivo degli agenti della polizia penitenziaria.
Giuseppe Merola, coordinatore regionale FP CGIL Abruzzo Molise- Funzioni Centrali (Ministeri) e Segretario FP CGIL L’Aquila, interviene sul caso e torna a rivendicare “la seria e preoccupante carenza organica di poliziotti penitenziari nell’Istituto marsicano, capitanato dal dirigente di Polizia Penitenziaria Cristiano Laurenti”.
“Bisogna rafforzare le politiche sui disagi mentali nelle carceri, viste le diverse precarietà riscontrate da molto tempo”, sottolinea Merola, “e la consequenziale necessità di garantire più continuità  assistenziale competente. Da qualche mese, come FP CGIL, abbiamo anche chiesto un incontro con l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, senza accusare però alcun interessamento. Il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria ha fatto sapere, con una recente missiva indirizzata al Governatore Marsilio, circa alcuni interventi tecnici che saranno avviati nelle carceri abruzzesi e, per quanto riguarda Avezzano, c’è una fase di studio in corso sull’automazione delle porte e dei cancelli delle camere di pernottamento al fine di consentire l’apertura immediata in caso di eventi sismici o altre emergenza”.
“Non basta solo questa risposta”, va avanti Merola, “in quanto non all’altezza delle nostre continue rivendicazioni in ordine alle vacanze di risorse umane (quanto della Polizia Penitenziaria che delle Funzioni Centrali) che attanaglia il buon andamento organizzativo e gestionale, nonché potrebbe compromettere i livelli di sicurezza. Auspichiamo”, conclude, “risoluzioni concrete tese ad assicurare idonee condizioni di vivibilità sia per lavoratrici/lavoratori che per la popolazione detenuta”.