ROMA – “Mi unisco al dolore per il detenuto che si è suicidato nel carcere di Regina Coeli, dove oggi per una drammatica fatalità mi trovavo in visita. Ora più che mai servono risposte urgenti, contro il sovraffollamento, per condizioni di vita umane e dignitose, l’unico modo per contrastare la piaga dei suicidi in carcere, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Mattarella, parole che il governo di Giorgia Meloni ha fatto fin da subito sue, come dimostra il lavoro del Ministro Nordio. Come Regione abbiamo, relativamente a quanto di nostra competenza, il dovere di essere un supporto ed un riferimento per le case circondariali”.
Così Marco Bertucci, presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale del Lazio, commenta la visita di lunedì 22 aprile nel carcere romano, in tragica coincidenza con il suicidio di un detenuto.
“Le manifestazioni della scorsa settimana, con le quali il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio Stefano Anastasìa e la Garante di Roma Capitale Valentina Calderone hanno annunciato la campagna di sensibilizzazione sulle problematiche legate alle case circondariali non mi hanno lasciato indifferente, e per questo ho chiesto di visitare la casa circondariale di Regina Coeli, facendolo insieme al Garante stesso”, prosegue.
“Il sovraffollamento è un fenomeno ormai noto, sul quale il Ministero di Grazia e Giustizia sta lavorando alacremente per fornire soluzioni reali e concrete agli istituti, così come la criticità del personale di polizia penitenziaria, sotto organico rispetto alle esigenze di Regina Coeli. Da parte mia ho portato la vicinanza e la volontà della Regione di essere di supporto per quanto di sua competenza: l’attivazione del nuovo blocco operatorio, prevista per le prossime settimane, è la conferma di questa vicinanza, con il lavoro della Asl che è riuscito a dotare l’istituto di una risorsa che andrà a ricoprire un ruolo di fondamentale importanza per l’intera struttura”, spiega Bertucci.
“Lavoreremo infine per verificare le possibilità di attivare corsi di formazione per i detenuti, specifica competenza della Regione ma soprattutto misure alternative cruciali affinchè sia garantita in questo modo la funzione rieducativa e di reinserimento che è e deve essere prerogativa centrale di ogni carcere. Da parte mia la massima disponibilità all’ascolto delle istanze che arrivano dal Garante Anastasìa, che ringrazio, e dalle case circondariali di tutta la Regione”, chiude Marco Bertucci.