Carsoli – La procedura di nomina di tre tecnici per il frazionamento dei terreni soggetti a servitù di allagamento nell’ambito del progetto di realizzazione della Diga, disposta dal competente ufficio, è stata oggetto di contestazione da parte di tecnici locali e di una interrogazione presentata dal Consigliere D’Antonio. La questione è approdata anche nell’ultima seduta del consiglio comunale, sede in cui il Sindaco Velia Nazzarro ha comunicato di trasmettere tutto al Commissario Regionale di competenza, comprese le obiezioni presentate per la procedura in questione ed altri esposti pervenuti in Comune sempre sull’argomento della Diga.
L’iter va avanti ormai da diversi anni; i lavori di mitigazione del rischio idrogeologico finanziati dal Ministero dell’Ambiente per un importo di oltre cinque milioni di euro, consistono nella realizzazione di dighe che di fatto bloccano l’acqua in grossi vasconi di accumulo in cemento armato che laminano l’acqua dispersa poi nei terreni circostanti. La zona interessata è quella denominata Valle Mura nel tratto tra il capoluogo (altezza Tiburtina bivio per Tufo) ed in estensione verso le colline sovrastanti. La procedura ha previsto l’esproprio di una serie di terreni privati, su cui graverà questa servitù di allagamento, per la quale viene corrisposta una determinata indennità. Ora si è arrivati probabilmente al punto in cui necessita il frazionamento di questi terreni, e di qui la pubblicazione del bando per la assegnazione dell’incarico a 3 professionisti. Quindici sono stati i tecnici ammessi alla procedura, ma in testa ce ne sono soltanto tre ovviamente, il primo di fuori, mentre il secondo ed il terzo sono di Carsoli. E proprio su questo argomento è arrivato il ricorso. Che non è certo l’unico, anche sulla procedura di gara sono state sollevate eccezioni con richieste di sospensiva inoltrate al Tar, poi superate dall’avanzamento della procedura medesima.
Il progetto relativo alla Diga artificiale nasce diversi anni fa, quando il Comune di Carsoli venne inserito per un importo di 12 milioni di euro nell’ambito di un piano programmatico disposto dal Ministero dell’Ambiente in favore della Regione Abruzzo per un importo complessivo di oltre quaranta milioni di euro. Vennero quindi individuate nella regione le aree soggette a rischio idrogeologico, e il Ministero per gestire i procedimenti istituì apposite strutture commissariali che avevano il compito di seguire le procedure, assegnare la competenza delle stesse, provvedendo a curarne la liquidazione delle somme in base ad un determinato cronoprogamma tecnico-economico. Cosicchè Carsoli venne inserito per una prima tranche di cinque milioni di euro, successivamente estensibili a 12 milioni con completamento degli interventi verso la zona Cammarano (zona centri commerciali). Dopo varie tappe burocratiche, il Commissario Straordinario nelle fasi di decisione ebbe ad accogliere le richieste inoltrate dal Comune, mirate a poter gestire autonomamente la procedura proprio in relazione al forte impatto ambientale che aveva per il territorio. Cosicchè il Comune di Carsoli venne individuato come “ente di avvalimento” . In caso diverso le procedure sarebbero state affidate o al Consorzio di Bonifica del Fucino, o alla medesima Regione Abruzzo. Questo avvalimento, ha dunque favorito il Comune di Carsoli, il quale (nell’arco delle varie legislature che si sono susseguite, (l’iter inizio’ nella legislatura Mazzetti, poi proseguito nella D’Antonio) ha potuto dire la propria, adattandone la progettualità nel corso del tempo. Infatti rispetto a quanto previsto dal progetto originario, diverse sono state le modifiche che hanno interessato la realizzazione, ad iniziare dalle aree dei terreni, per proseguire poi ad una serie di opere, come la tombatura del fiume Turano in piazza Marconi ad esempio, prima inserita poi tolta. Alcuni proprietari ebbero anche a presentare ricorsi avverso le decisioni dell’Ente, ritenendosi danneggiati dalla servitù di allagamento che andava a gravare sui propri terreni.
La realizzazione della Diga, al termine della sua eventuale realizzazione dovrebbe consentire la mitigazione del rischio idrogeologico presente nel territorio comunale, motivo per cui è stata soggetta a finanziamento. In una prima fase di presentazione del progetto (2008) che avvenne presso la Sala Consiliare con presentazione di elaborati grafici e dettagli dell’opera nel suo insieme, non suscitò alcuna reazione, mentre nella successiva fase in cui l’ente ne acquisì la procedura nacque anche un comitato cittadino di contestazione dell’opera presto sopito. Poi è seguita quella interna agli iter burocratici. I commissari straordinari del Ministero vennero poi aboliti nel 2014, e le competenze sugli iter e procedure sono state interamente trasferite alla Regione Abruzzo.