Roma – Il Servizio TOBIA, già attivo da quattro anni presso l’ospedale San Camillo, arriva in tre importanti strutture ospedaliere di Roma – San Giovanni – Addolorata, Sant’Andrea e Policlinico Tor Vergata – e raggiunge le ASL di Rieti e Frosinone. Oggi nell’Aula Magna “Agazio Menniti”, sono stati illustrati dettagli e novità.
All’evento hanno partecipato numerose personalità: Alessia Savo, Presidente della Commissione Salute alla Pisana, Massimiliano Maselli, Assessore ai Servizi sociali, Disabilità, Terzo Settore, Servizi alla Persona della Regione Lazio, il deputato Paolo Ciani, e Stefano Capparucci, coordinatore del Servizio TOBIA – Dama. Ha introdotto il nostro direttore generale Narciso Mostarda, che ha sottolineato come il progetto sia un autentico fiore all’occhiello del nostro ospedale, lo abbiamo sempre voluto caratterizzare con tre A: Accoglienza, Accompagnamento e Ascolto. Tre parole che tutto il personale del nostro ospedale conosce molto bene, strumenti che cerchiamo di usare con ogni paziente, ma che con una persona affetta da disabilità sono indispensabili in ogni singolo momento del suo percorso clinico. Sono felice che l’esperienza consolidata all’interno del nostro ospedale sia stata mutuata anche altrove e mi auguro che il progetto trovi presto casa anche in altre strutture della nostra regione”
L’Assessore Maselli ha annunciato che presto sarà approvata una delibera per estendere la formazione degli operatori TOBIA in tutti gli ospedali del Lazio, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita per le persone con disabilità. Ha sottolineato anche l’importanza del riconoscimento del ruolo del caregiver.
Il Servizio T.O.B.I.A. (Team Operativo per i Bisogni Individuali Assistenziali) e la rete D.A.M.A. (Disabled Advanced Medical Assistance) mirano a ridurre il trauma dell’ospedalizzazione per le persone con disabilità, diminuire gli accessi ospedalieri, e facilitare percorsi diagnostici e terapeutici rapidi.
Dal suo inizio, il Servizio TOBIA del San Camillo ha assistito oltre 1.000 pazienti, di cui 134 minori under 16, fornendo oltre 3.400 prestazioni sanitarie. Mostarda ha evidenziato l’importanza dell’accoglienza, dell’accompagnamento e dell’ascolto, auspicando l’espansione del progetto in altre strutture della regione.
L’evento ha visto anche la partecipazione dei fami