Roviano. E’ stata disposta per il prossimo 5 marzo presso l’Istituto di Medicina Legale di Roma, l’autopsia sul corpo di Alberto Bonanni, il musicista picchiato da alcuni ragazzi e morto dopo aver trascorso tre anni in coma. La salma sarà dunque riesumata. Inizia così la seconda indagine, questa volta per omicidio volontario, condotta dalla procura di Roma in relazione al pestaggio avvenuto nel cuore del rione Monti.
Era stata un’aggressione aggravata da «futili motivi» quella avvenuta il 26 giugno del 2011. Era sabato sera e Alberto aveva appena finito di suonare in un locale del rione Monti. Si era intrattenuto per strada, in via Dei Serpenti, per chiacchierare con alcuni amici. Ad un tratto un pittore, Massimiliano Di Perna, infastidito dai rumori provenienti dalla strada, aveva intimato ai ragazzi di allontanarsi. In poco tempo la situazione era precipitata. Il musicista era stato circondato, picchiato e ridotto in fin di vita da un branco di ragazzi incitati dal pittore.L’accusa nei confronti dei quattro aggressori era quella di avere compiuto «atti idonei diretti in modo non equivoco – si legge nel capo d’imputazione – a cagionare la morte di Bonanni sottoponendolo lo stesso a un prolungato pestaggio, per futili motivi, con pugni, calci ed uso di un corpo contundente». A scatenare la violenta aggressione, secondo l’accusa, sarebbero state due pernacchie in risposta ad alcuni schiamazzi provenienti dalla strada. Secondo la Corte d’Appello C.D. e C.P. ebbero un ruolo attivo nell’aggressione e per questo motivo sono stati condannati a 9 anni di reclusione per tentato omicidio. Pena diversa, 13 anni e 9 mesi, per il promotore dell’aggressione.Dopo il pestaggio, il musicista aveva lottato tra la vita e la morte per tre lunghi anni. Nonostante le cure dei medici, Alberto, lo scorso dicembre, era morto in un letto dell’ospedale di Subiaco a causa di un’insufficienza respiratoria. Dopo alcune settimane il sostituto procuratore Silvia Sereni aveva dunque aperto un nuovo fascicolo. Adesso l’accusa è di omicidio. La nuova autopsia, servirà agli inquirenti per accertare meglio le cause della morte del trentaduenne originario di Roviano. Gli inquirenti, riesumando la salma, vogliono capire se il giovane sia deceduto a causa dell’aggressione o per altri motivi di salute.