Divieto di elemosina, a Tivoli è scontro tra regione e comune
All'attacco del primo cittadino il consigliere regionale Marco Vincenzi, la replica di Proietti: "la norma di legge è riferita a chi arreca disturbo ai passanti"
Tivoli – Botta e risposta tra il consigliere regionale del Lazio Marco Vincenzi ed il Sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti su un tema particolarmente delicato: le elemosine.
L’ATTACCO
Dopo l’approvazione in consiglio comunale di una norma, Marco Vincenzi ha lanciato “j’accuse” al primo cittadino dichiarando apertis verbis di vergognarsi di lui.
“Il Sindaco di una città – ha scritto Vincenzi in una nota – dovrebbe essere il Sindaco di tutti in questo caso non è il mio. Oggi nel Consiglio Comunale di Tivoli il Sindaco con la sua maggioranza ha approvato l’introduzione del divieto di elemosina. Vietare l’elemosina, punendola con una sanzione amministrativa fino a 500 euro, è un atto di crudeltà inaccettabile. Mi vergogno del Sindaco di Tivoli che si vanta spesso di essere un elettore di centro sinistra. Il Sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti, che annovera una carriera ultradecennale di alto dirigente del Mibact, si è reso protagonista di una decisione disumana. Faccio un appello affinchè le donne e gli uomini che hanno a cuore i valori profondi della solidarietà si ribellino con tutte le iniziative previste dalla nostra legislazione affinchè questa norma del Comune di Tivoli sia cancellata.
A questa presa di posizione si è aggiunta anche quella di Bruno Astorre che non ha risparmiato critiche anche pesanti.
LA REPLICA DEL SINDACO
“Non è vero, come dalle proprie pagine Facebook urlano il Partito democratico regionale e quello tiburtino, che il sindaco di Tivoli e l’amministrazione comunale, approvando il nuovo regolamento di polizia urbana, vietino l’elemosina. Il Partito democratico di Tivoli dice cose non vere. Con il regolamento approvato ieri in Consiglio comunale è, invece, vietato raccogliere elemosine che causano disturbo ai passanti, ciò significa, per i meno attenti, che la fattispecie rilevante è unicamente l’elemosina effettuata con modalità moleste, ciò in piena conformità a quanto previsto dall’art. 669 bis del codice penale. Tale norma è stata introdotta dal “decreto sicurezza” del 2018 convertito dalla legge 1.12.2018 n.132 (e lasciato in vigore nel decreto legge n.130 del 21 ottobre 2020 con cui l’attuale Governo Pd ha modificato altri aspetti dei decreti sicurezza). Questa condotta penalmente rilevante, correttamente e doverosamente recepita dal regolamento della polizia urbana, consiste nell’elemosina effettuata con modalità che nulla hanno a che vedere con la carità ma che, piuttosto, s’identificano con l’accattonaggio vessatorio, quell’attività che il dizionario italiano definisce “chiedere elemosina in forma molesta” e che, lo ripetiamo ancora una volta, il nostro vigente codice penale ritiene reato. Solo e unicamente in tale forma, con il regolamento approvato ieri, lo vietiamo a Tivoli».
Così risponde il sindaco Giuseppe Proietti al consigliere regionale del Pd Marco Vincenzi e al Partito democratico di Tivoli che in alcuni post sulla pagina ufficiale del gruppo dem tiburtino attaccano il primo cittadino di Tivoli. «Il Pd cita parzialmente – o forse non comprende – l’articolo del regolamento appena approvato: e cioè che è vietato chiedere elemosina causando disturbo. L’articolo 5, comma 1, lettera “n” del regolamento di polizia urbana del Comune di Tivoli dispone testualmente che a tutela del pubblico decoro è vietato “raccogliere questue ed elemosine per qualsiasi motivo causando disturbo ai passanti”, di fatto riprendendo alla lettera quanto già disposto dal precedente regolamento comunale approvato nel marzo del 2010. È necessario, evidentemente, chiarire che i legislatori hanno inteso colpire quel tipo di elemosina molesta proprio nel significato che il Consiglio comunale di Tivoli ha voluto limitare nell’interesse generale della cittadinanza, approvando tale divieto nel regolamento di polizia urbana. È evidente quindi che anche il Pd nazionale ha manifestato attenzione a questo tipo di problemi: attenzione alla quale, invece, il Pd di Tivoli non è in sintonia. Il Pd di Tivoli prima di dire cose non vere, dovrebbe informarsi sulle leggi e non diffondere ai cittadini false informazioni ed evidenti erroneità. Questa è un’amministrazione che vuole contrastare modi di elemosinare tracotanti e petulanti e guarda ai bisogni veri delle fasce più deboli, come ha dimostrato sempre, come ha mostrato nella prima fase della pandemia e come dovrà fare ancora purtroppo nel suo riacutizzarsi. Prevenire la povertà e il disagio con azioni sociali e di sostegno piuttosto che vederli riversarsi in strada, dove viene calpestata la dignità dell’essere umano: sono queste le sfide che una nobile forza politica deve saper raccogliere».