Roma – Come oggi dodici anni fa avvenne la tragedia, una giovane vita spezzata quella di Gabriele Sandri. Una brutta storia che ancora oggi a distanza di tanto tempo lascia l’amaro in bocca. “Ovunque tu sia io so amare fino lì”, queste le parole che il padre Giorgio Sandri dedica a suo figli per il mesto anniversario. Una Santa Messa sarà celebrata oggi alle ore 19.00 nella Chiesa di S. Pio X in piazza Balduina in Roma.
Un fatto di cronaca triste scaturito in una condanna per il poliziotto che ebbe a sparare al giovane tifoso. Come si potrà ricordare la mattina dell’11 novembre 2007 — domenica in cui era previsto il dodicesimo turno di campionato — Sandri, reduce da una serata di lavoro, si stava dirigendo in auto (una Renault Mégane) con quattro amici a Milano per assistere all’incontro tra Inter e Lazio (in programma alle 15:00). Mentre il gruppo si era fermato all’area di servizio presso Badia al Pino (in provincia di Arezzo), fu raggiunto da altri amici (a bordo di una Renault Clio).Attorno alle 9:00, i tifosi biancocelesti entrarono in contatto con un gruppo di supporter bianconeri: secondo le testimonianze, i fan laziali sarebbero stati armati di spranghe. Sul luogo — dove furono poi ritrovati ombrelli spezzati e coltelli — scoppiò una rissa tra le due bande, tanto da richiedere l’intervento della polizia (già presente nell’area di servizio). Nel tentativo di placare la colluttazione, l’agente Luigi Spaccarotella (trentenne con diversi anni di esperienza) sparò due colpi: il primo in aria, mentre il secondo proiettile centrò al collo Sandri — rimasto nei sedili posteriori della Renault Mégane — che cadde riverso all’interno dell’auto mentre il gruppo stava ripartendo.
Gli amici di Sandri si fermarono pochi chilometri più avanti, allertando le forze dell’ordine e l’ambulanza. L’arrivo dei soccorsi risultò tardivo, in quanto il ragazzo era già morto.