Carsoli. Man mano che passano le ore, in seguito alle dimissioni di 5 consiglieri di maggioranza (Federica Arcangeli, Alessandra Testa, Marco Granaroli, Fabrizio Proietti e Sideria Minati), i botta e risposta proseguono e il Sindaco D’Antonio ha diramato in risposta agli stessi una nota che integralmente riportiamo:
“Fa effetto leggere un articolo scritto a 5 mani che fino a qualche giorno fa erano puntate una contro l’altra ed oggi scrivono compatte per evitare di avere risposte singole e dirette su fatti concreti (o forse così non è ed è evidente la manina che cerca di allontanare le critiche ricorrendo a sistemi superati, odiosi ed inaccettabili ormai dai cittadini).
Ancora una volta tante parole e niente dati, niente contenuti, niente di concreto. Solo falsità e calunnie.
Mi viene in mente una frase pronunciata ultimamente da Papa Francesco ed appropriata alla situazione: “Basta con il terrorismo delle chiacchiere”; chiacchiere, adesso, infarcite anche di velate minacce che non spaventano nessuno. Mi sono sempre assunto e continuerò ad assumermi la responsabilità di quello che dico ed invito vivamente qualora avessero anche un minimo elemento di denunciarmi alla Procura. Le minacce non mi spaventano e non mi fermeranno. L’ho detto e lo confermo, INDIETRO NON SI TORNA.
Potrei rispondere approfonditamente e documentalmente punto su punto e ci sarà sicuramente modo per farlo.
Con questa mia risposta voglio solo evidenziare brevemente alcuni punti:
1 – non hanno assolutamente risposto e confutato gli appunti precisi e puntuali della mia lettera; ergo…
2 – la votazione del Presidente del Consiglio è segreta (si scrive un nome su un bigliettino direttamente in Consiglio) e non ho mai avuto la capacità di plagiare od ipnotizzare;
3 – è legittimo cambiare idea su diverse situazioni nel corso del tempo;
4 – ripeto la domanda: vogliono cortesemente indicare un atto, un provvedimento, una proposta che io avrei imposto o viceversa avrei ostacolato? Ne basterebbe solamente uno.
5 – la stessa domanda la faccio in merito all’attività del Presidente del Consiglio: vogliono mettere al corrente i cittadini ed i loro elettori di un atto, una situazione in cui abbia debordato dal suo ruolo? Anche qui ne basterebbe solamente uno.
Evidentemente stanno prendendo coscienza del gravissimo ed irresponsabile atto che hanno compiuto ed invece di essere umili e non arroganti e presuntuosi continuano a peggiorare la situazione: la medicina è peggio della malattia.
Per il resto dico che, fortunatamente, il lavoro fatto ed il tempo impiegato è tutto dimostrabile così come è dimostrabile la modalità di gestire alcune situazioni nel Comune di Carsoli prima dell’insediamento di questa amministrazione e che sarà ampiamente esposto nell’incontro con i cittadini e con la stampa che si terrà sabato prossimo; dopo i cittadini decideranno e valuteranno come definire i comportamenti: illegali, illegittimi, inopportuni, inefficienti, ecc…
Poi, indipendentemente da tutto, i cittadini continuano a porsi la stessa domanda:
Se avevano cambiato idea sulla figura del Presidente del Consiglio o avevano qualche buon suggerimento da dare per migliorare il percorso amministrativo perché non ne hanno fatto richiesta? Perché non si sono incontrati con il Sindaco, dopo la costituzione del Gruppo, ed hanno avanzato le loro richieste? Perché hanno deciso così velocemente ed in un crescendo e rincorrersi di iniziative, oltretutto in un periodo che dovrebbe essere dedicato a tutt’altro.
Il tempo che ripetevano di non avere mai per incontrarsi, per affrontare ed approfondire i problemi, è stato trovato per decidere e studiare come affondare un Paese.
A fronte di tante domande forse la risposta è una sola: a loro non interessava assolutamente trovare una soluzione; volevano far sciogliere il Consiglio e volevano farlo in tempi strettissimi per evitare che il decreto di scioglimento arrivasse dopo il 24 febbraio e quindi non si potesse andare immediatamente alle elezioni. Sarà solo farina del loro sacco? Mah!!!
Certamente andando avanti avremo ulteriori risposte ai nostri dubbi.”
(e.p.)