Roma – La campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative è entrata nel vivo e i vari candidati hanno iniziato a darsi battaglia per raggiungere l’obiettivo di entrare in consiglio comunale per amministrare il comune dove si presentano davanti agli elettori che con il loro voto saranno giudici inappellabili.
Per ogni campagna elettorale ci sono delle regole da rispettare, soprattutto riguardo alla propaganda, che va fatta seguendo le linee guida delle norme per la disciplina della propaganda elettorale regolata dalla legge del 4 aprile 1956 n.212 e che chiaramente recita che tutti i manifesti, volantini e quanto altro di affiggibile, relativo direttamente o indirettamente a pubblicizzare liste e candidati che partecipano alle elezioni, devono essere affissi solo ed esclusivamente negli appositi spazi assegnati dal Comune in parti uguali per ciascuna delle liste in corsa per il consiglio comunale. Qualsiasi altra forma di affissione, anche per comunicare comizi o riunioni, è vietata e punibile con una sanzione che va dai 103 ai 1.032 €.
A Casape sembra che per qualcuno questa regola non esista come ci spiega Carlo Spinelli, segretario provinciale romano del movimento Italia dei Diritti: “In questi giorni stiamo presentando le nostre liste ai cittadini dei comuni dove si va al voto e dove il movimento ha ritenuto di partecipare, liste di alto profilo che vedono candidati di spessore culturale e politico che, rispettando quelle che sono le norme che regolano la propaganda elettorale, si stanno facendo conoscere e stanno facendo presa sugli elettori dei vari comuni. Non tutti però queste norme le rispettano. E’ infatti spuntato, affisso su un albero, un volantino che pubblicizzava un incontro tra un candidato sindaco di una lista concorrente e i cittadini di Casape.
Tale affissione sarebbe da ritenersi abusiva — prosegue Spinelli —. Infatti, in base alla legge del 4 aprile 1956 n. 212 tutto ciò che riguarda la propaganda elettorale, quindi anche gli avvisi che annunciano comizi e incontri con i cittadini, vanno affissi solo ed esclusivamente negli spazi appositi assegnati a ognuna delle liste in competizione. In questo caso si è probabilmente assistito a un abuso che potrebbe essere sanzionato secondo l’art. 8 comma 3 della legge 212 del 4 aprile 1956 con un’ammenda che varia dai 103 ai 1032 euro; inoltre attaccando questo volantino su un albero non si è rispettato l’ambiente e anche se potrebbe sembrare una cosa di poco conto, chi ha rispetto per il patrimonio verde o di qualsiasi altra natura di un comune evita anche di appiccicare una gomma da masticare su un albero o su un muro. Chiediamo quindi l’intervento di chi di dovere per accertare la presunta violazione ed in caso intervenire nella maniera adeguata, mentre ai cittadini di Casape chiediamo — chiude Spinelli — di scegliere il 12 giugno chi ha rispetto dell’ambiente e degli arredi urbani, del paese e, soprattutto, chi ha rispetto delle regole“.