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Per il Lazio dunque entrano nel paniere delle eccellenze altre nove produzioni, che contraddistinguono, oramai da tempo, l’agricoltura e la gastronomia di molti dei nostri territori.
Tra i nuovi pat riconosciuti, tre rientrano nella categoria: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria: la Pizza Rentorta fiamignanese del Reatino, il Serpentone di Capena (RM) e il Tortiglione di Jenne (RM).
I restanti sei, fanno tutti parte della categoria Prodotti della gastronomia. Tre provenienti dalla Tuscia Viterbese: l’Acqua cotta; le Fettuccine all’etrusca con funghi ferlenghi e salsiccia e il Mirandò o Mirandot di Tarquinia. Due da Reatino: i Pizzicotti alla liscianara e gli Stringozzi aspresi. Uno dalla Ciociaria: le Sagne e fagioli di Arnara.
LE DICHIARAZIONI
“I PAT – dichiara l’Assessore Regionale all’Agricoltura– costituiscono una ricchezza e una risorsa importante. Hanno la capacità di attrarre turismo e legare alle tradizioni gli abitanti di quei luoghi, per questo la Regione Lazio, attraverso Arsial, si occupa da oltre un ventennio, di accompagnare i soggetti pubblici o privati che propongono una candidatura, nel percorso che si conclude con il riconoscimento e di aggiornare la sezione dedicata al Lazio dell’elenco nazionale dei PAT”.
“L’importanza dei PAT non si limita alla sola eccellenza gastronomica – dichiara il Commissario Straordinario di Arsial Massimiliano Raffa – ma si estende alla capacità di intrecciare le storie, anche secolari, delle nostre comunità, con il loro tessuto contemporaneo. Sono “portatori sani” di identità, che contribuiscono in maniera tangibile e virtuosa alla crescita dei territori. Attraverso il loro riconoscimento e valorizzazione, da oltre 20 anni Arsial contribuisce a preservare le radici, ma anche il patrimonio culturale delle realtà locali, offrendo allo stesse tempo importanti prospettive di sviluppo per le aziende della filiera”.
I PAT NEL LAZIO
Con i nuovi ingressi il Lazio sale a 472 prodotti inseriti nell’elenco nazionale, collocandosi al secondo posto tra le regioni italiane per numero di PAT. Divisi per categoria, rientrano tra i PAT del Lazio: 108 prodotti vegetali, 195 tra paste, dolci e prodotti da forno; 64 carni fresche, 48 formaggi, 10 preparazioni di pesce, 18 prodotti della gastronomia, 9 oli, 7 prodotti di origine animale (miele e ricotte), 9 tra distillati e bevande analcoliche e 4 condimenti
Secondo l’attuale normativa, per essere riconosciuto PAT, un prodotto deve necessariamente essere caratterizzato, da “metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali” per un periodo non inferiore ai venticinque anni.