Pescara. Il turismo, dopo due anni di sofferenza, riparte e in Abruzzo si registrano numeri da tutto esaurito. Le imprese artigiane sono tra i protagonisti della stagione: alla fine del primo trimestre 2022 le imprese operanti in attività interessate dalla domanda turistica sono 4.294, pari al 15% dell’artigianato regionale. Di queste, 2.085 sono nelle province di Chieti e L’Aquila.
È quanto emerge da un’elaborazione del Centro studi di Confartigianato Chieti L’Aquila.
In chiave settoriale, in Abruzzo il comparto più rilevante è quello Agroalimentare, che conta 1.206 imprese (28,1% del totale), seguito da Abbigliamento e calzature (903 imprese, 21% del totale) e da Altre attività manifatturiere e dei servizi (844, 19,7%). Seguono, poi, Ristoranti e pizzerie, con 651 imprese (15,2% del totale), Trasporti (330, 7,7%), Bar, caffe e pasticcerie (323, 7,5%).
A livello territoriale, in testa c’è il Teramano, con 1.229 imprese artigiane a vocazione turistica (16,5% dell’artigianato provinciale), seguito dal Chietino (1.176 imprese, 14,7%), dal Pescarese (980, 14,8%) e dall’Aquilano (909, 14%). Per quanto riguarda i settori, spicca in particolare quello Agroalimentare: nel Chietino e nell’Aquilano le imprese a vocazione turistica rappresentano circa un terzo del totale.