ALBANO LAZIALE – Quattro medici, specialisti in varie branche della medicina, tutti in servizio presso
strutture ospedaliere pubbliche della capitale e della provincia nonché il titolare di un
centro di servizi di Albano Laziale (RM) sono stati posti agli arresti domiciliari in
esecuzione di cinque misure cautelari personali, emesse dal G.I.P. del Tribunale di
Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ed eseguite, l’ultima questa
mattina, dai Carabinieri del NAS di Roma.
I provvedimenti restrittivi della libertà personale scaturiscono da una complessa ed
articolata indagine condotta dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità della Capitale, che
ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale finalizzato a truffa ai danni
dell’INPS. Le gravi e pesanti evidenze probatorie raccolte dai militari del NAS hanno
consentito all’Autorità Giudiziaria di emettere le odierne misure cautelari per i reati di
associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e falsità ideologica in atto
pubblico.
Secondo l’ipotesi d’accusa, a carico dei cinque destinatari delle misure restrittive, sono
state acclarate numerose illecite condotte – previo pagamento in contanti di circa
150/200 euro a certificato – in favore degli utenti, che ad essi si affidavano per la gestione
delle proprie domande per il riconoscimento di invalidità ed ottenere l’indennità di
accompagno e/o l’assegno ordinario di invalidità, entrambe riconosciute ed erogate
dall’INPS, in assenza delle prescritte visite mediche e delle effettive patologie.
Il centro servizi rappresentava il punto di incontro tra domanda ed offerta laddove il
titolare del centro servizi si adoperava per il raggiungimento del massimo traguardo
economico in termini di invalidità e relativi emolumenti economici con i medici, che
attraverso le certificazioni stilate indebitamente su carta intestata delle strutture
pubbliche attribuivano valore fide facente alle stesse.
Attraverso il monitoraggio del centro servizi, dei medici e degli stessi clienti si è avuto
modo di accertare le dinamiche criminose che hanno portato all’esecuzione delle odierne
misure cautelari.
L’indagine rappresenta il seguito di analoga attività incardinata presso la Procura di
Roma e che già nel gennaio 2023 aveva portato all’arresto di un altro medico ortopedico
ed un infermiere in pensione, responsabile del laboratorio analisi di una struttura
ospedaliera della capitale.
Sono tuttora in corso ulteriori attività investigative del personale del NAS di Roma –
coordinato dalla Procura della Repubblica veliterna – mirate all’accertamento delle
responsabilità di altre numerose persone coinvolte.
Si rappresenta che il provvedimento è stato emesso nella fase delle indagini preliminari,
nella quale, e fino a giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza.