Oricola.I bambini di Infanzia e Primaria del plesso di Oricola si sono allegramente recati, nella soleggiata mattinata di ieri 29 ottobre, in località Fontanile, (nei pressi della Coca-Cola) per celebrare la festa degli alberi piantando degli alberelli; al suono di canzoni allegre e rallegrati da cartelloni colorati, i piccoli studenti, accompagnati dall’assessore scolastico Stephen D’agostino e dalle insegnanti, si sono divertiti a scavare buche, a sporcarsi di terra e a ristabilire un contatto con la natura; “ci tengo molto-ha dichiarato il sindaco Antonio Paraninfi- che i bambini capiscano l’importanza della Natura e il grande lavoro che svolgono gli alberi per il benessere dell’ ambiente” presente anche l’assessore Egidio D’Ortenzio che ha aiutato nelle operazioni, dopo la messa a dimora dei piccoli alberi i bambini sono saliti di nuovo sui pulmini per essere riportati a scuola; “la scuola è piena di terra!!”- dichiara ridendo un operatore scolastico- “ma per queste faccine felici ne vale la pena!!”
Valentina Luciani
LA STORIA DELLA FESTA Nel panorama delle iniziative di carattere educativo e didattico del settore ecologico e forestale, un ruolo importante è storicamente rivestito dalla “Festa dell’Albero”. Essa rappresenta una delle più antiche e gloriose cerimonie forestali che la tradizione nazionale eredita da culture lontane nel tempo e nello spazio. Infatti presso i Greci e gli antichi popoli orientali era molto diffusa l’usanza di celebrare feste in occasione della piantagione di alberi. Fin dai tempi più antichi all’albero ed ai boschi veniva attribuita una grande importanza e già nella primissima epoca romana gli alberi erano classificati in olimpici, monumentali, divinizzanti, eroici, ferali, felici, infausti, mentre i boschi erano suddivisi in sacri, divinizzanti e profani. Le popolazioni celtiche e i romani, con le loro usanze ed i loro culti, precorsero l’odierna “Festa dell’Albero”; questi infatti erano tutelati e conservati anche per motivi legati alla religione ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell’epoca. Numerosi sono i documenti del passato che testimoniano, inoltre, quanto fosse diffusa la messa a dimora di nuove piante in occasione di feste, ricorrenze ed avvenimenti. La più grande festa silvana in epoca romana era la “festa lucaria” che cadeva il 19 luglio nel corso della quale, oltre ai riti propiziatori, si festeggiavano le particelle di bosco impiantate nei mesi precedenti. Nella seconda metà dell’Ottocento si andò affermando una crescente sensibilità del mondo politico ed intellettuale riguardo la necessità di educare la popolazione – soprattutto quella più giovane – al rispetto e all’amore verso la natura, in particolare verso gli alberi. In epoca moderna questa necessità si concretizzò per la prima volta in alcuni Stati del Nord America quando, come conseguenza di disastrosi disboscamenti, larga parte del territorio fu colpita da spaventose inondazioni. In Italia la prima “Festa dell’Albero” fu celebrata nel 1898 per iniziativa dello statista Guido Baccelli quando ricopriva la carica di Ministro della Pubblica Istruzione. Nella legge forestale del 1923 essa fu istituzionalizzata nell’art. 104 che recita : “e’ istituita la festa degli alberi, essa sarà celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo fra i ministri dell’economia nazionale e dell’istruzione pubblica” con lo scopo di infondere nei giovani il rispetto e l’amore per la natura e per la difesa degli alberi. Nel 1951 una circolare del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste stabiliva che la “Festa dell’Albero” si dovesse svolgere il 21 novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna; la celebrazione si è svolta con regolarità e con rilevanza nazionale fino al 1979, successivamente è stata delegata alle Regioni che hanno provveduto e provvedono tuttora localmente, con maggiore o minore efficacia, ad organizzare gli eventi celebrativi. Infine non dimentichiamo la legge n. 113 del 29.01.92 che obbliga ogni Comune alla messa a dimora di un albero per ogni neonato a seguito della registrazione anagrafica. Legge civilissima che però non ha trovato, per la cronica mancanza di fondi, un’adeguata applicazione nel nostro Paese. |