Figlio incendia il capannone del padre per dispetto, molti gli animali morti. Denunciato alla Procura di Tivoli
Tivoli – Nell’agro romano si è sviluppato un incendio che ha coinvolto un intero capannone agricolo di circa 300 metri quadri. L’incendio, domato dai Vigili del Fuoco, ha ucciso 36 animali da cortile tra polli, galline e conigli ed ha distrutto un trattore.
Le indagini, condotte dai Carabinieri sono partite nell’immediato e non hanno scartato alcuna pista, anche quella dolosa, nonostante i VV.FF. non abbiano trovato tracce evidenti di un atto doloso perché tutto era stato completamente devastato dal fuoco: per i Carabinieri era comunque strano che nel cuore della notte, con temperature ancora primaverili, un eventuale autocombustione devastasse tutto ed uccidesse così tanti animali.
Così, indagando su eventuali screzi e rancori nei confronti del titolare dell’azienda, si è arrivati ad approfondire i rapporti familiari del 69enne proprietario del capannone. Gli investigatori hanno scoperto che ad appiccare l’incendio è stato il figlio 44enne, il quale, interrogato il giorno successivo nella Caserma di Montelibretti, di fronte alle evidenze ed ai primi riscontri trovati dai militari sulla sua presenza in zona la sera dell’incendio, ha ammesso le proprie responsabilità ed ha confessato di aver compiuto il gesto criminoso perché mosso da rancori derivanti da dissidi di carattere economico con il padre.
L’uomo ha ammesso di aver cosparso di liquido infiammabile vari punti del capannone per essere certo che il suo disegno di vendetta si realizzasse in pieno. Il piromane è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Tivoli per danneggiamento e incendio.