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Firmata all’Aquila convenzione tra il CAI e l’Università

 Promuovere la cultura della fruizione sostenibile della montagna e del patrimonio della mobilità lenta rappresentata dai sentieri, dai cammini e dalla rete dei rifugi e dei bivacchi; sviluppare progetti di ricerca sul monitoraggio degli ecosistemi naturali e dei cambiamenti climatici, attraverso l’utilizzo e lo sviluppo di tecnologie innovative.


Sono alcuni dei punti al centro del protocollo d’intesa firmato dall’Università dell’Aquila e dalla sezione aquilana del CAI (Club alpino italiano), che quest’anno festeggia il 150° anno dalla fondazione (1873).

A firmare la convenzione sono stati il rettore UnivAQ Edoardo Alesse e il presidente del CAI L’Aquila Vincenzo Brancadoro, nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina nella sede del CAI, in via Sassa. Un incontro al quale hanno partecipato anche i professori UnivAQ Gabriele CurciFrancesco ZulloFederica Cucchiella e Alessandro Marucci e il presidente del Consorzio per la tutela dello zafferano dell’Aquila DOP, Massimiliano D’Innocenzo


La stipula dell’accordo, infatti, è stata anche l’occasione per presentare due eventi organizzati congiuntamente dall’ateneo e dal CAI – in programma i prossimi 12, 13 e 21 maggio – pensati come momento di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale, della biodiversità e del cambiamento climatico.

Quella firmata questa mattina è una convenzione quadro di collaborazione scientifica,
 finalizzata a una conoscenza integrata e sinergica dell’ambiente alpino e speleologico. I settori disciplinari interessati saranno l’ingegneria per l’ambiente e il territorio, le scienze ambientali, le scienze fisiche e dell’atmosfera, lamedicina di montagna, l’architettura e lo sviluppo sostenibile delle terre alte.

L’intesa rafforza, sistematizza e dà ulteriore profondità ai rapporti di collaborazione scientifica già esistenti tra UnivAQ (in particolare il dipartimento di Ingegneria civile, Edile-Architettura e Ambientale) e il CAI.

Altri punti programmatici dell’accordo sono: l’armonizzazione e la promozione di attività di informazione e formazione scientifica
 sulla conoscenza, la tutela e la valorizzazione degli
ambienti montani, della loro resilienza e delle politiche di sostenibilità; la collaborazione con le comunità locali, con riferimento ai territori a regime speciale quali Parchi Nazionali, Parchi Regionalie Aree Protette; l’organizzazione di esperienze di scambio culturale e di attività di supporto alla didattica per studenti e docenti, attraverso anche attività in ambiente montano; lo sviluppo di progetti di ricerca sul monitoraggio degli ecosistemi naturali e dei cambiamenti climatici.

E proprio alla tutela degli ecosistemi e alla sensibilizzazione sui cambiamenti climatici è dedicato l’evento in programma domenica 21 maggio, Alla scoperta del Tratturo Magno, da Peltuinum a Civitaretenga nel territorio dello zafferano di Navelli.

Si tratta di un’
escursione guidata alla scoperta del clima e del territorio della Piana di Navelli (AQ) sulla parte di Tratturo Magno, l’antica via utilizzata per la transumanza dall’Abruzzo alla Puglia.

Alla passeggiata potranno partecipare anche persone disabili con l’aiuto di apposite carrozzelle da sterrato (joelette), grazie al supporto e alla collaborazione del CAI e di altre associazioni locali. Si partirà in mattinata dalla città vestina di Peltuinum. Dopo una breve visita al sito archeologico, si percorrerà un tratto di circa 5 km sul Tratturo Magno fino alla Chiesa di Santa Maria de’ Centurelli. Lungo il percorso, alcuni docenti dell’Università dell’Aquila illustreranno le specificità naturalistiche, storiche, archeologiche, climatiche e paesaggistiche del Tratturo Magno e della Piana di Navelli, al centro di alcuni progetti di ricerca dipartimentali. Dopo una breve visita alla chiesa di Santa Maria de’ Centurelli, si percorreranno gli ultimi 3 km fino al paese di Civitaretenga, frazione del comune di Navelli, dove si visiterà il Museo dello Zafferano, la cui coltivazione è strettamente legata a fattori climatici locali. L’escursione si concluderà con una degustazione a base dei prodotti tipici della zona.

L’escursione, a numero chiuso (max 100 partecipanti), è totalmente gratuita ma per partecipare è necessario iscriversi tramite un apposito form online accessibile dal sito dell’Università dell’Aquila.

L’evento del 12 e 13 maggio si intitola, invece, Biodiversità – alimentazione – salute: gli elementi chiave per il territorio e per l’ambiente e fa parte del Festival dello sviluppo sostenibile 2023, la più grande iniziativa italiana promossa da partner pubblici e privati per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, diffondere la cultura della sostenibilità e realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e centrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).

L’evento è organizzato in due tempi: una prima giornata pensata come momento divulgativo (12 maggio), nel corso del quale l’Università dell’Aquila e gli altri interlocutori illustreranno il loro contributo sulle diverse tematiche di interesse dell’evento (attività di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico nei settori correlati all’agricoltura, all’ambiente ecc.); e un momento di conoscenza del territorio (13 maggio), che inizierà con un’escursione che partirà dal Castello di Ocre e sarà guidata da operatori naturalistico-culturali e di tutela dell’ambiente montano del CAI L’Aquila. Seguirà trekking urbano con un’esperienza teatrale-sensoriale Pareva che io fossi in aria a cura dell’associazione Teatrabile L’Aquila. In chiusura Coro CAI L’Aquila presso Cortile palazzo Cipolloni Cannella – Maestro G. Gianfelice.