Valle Aniene – “Il fiume Aniene è in una lunga agonia che ogni giorno lo vede diventare sempre più simile ad un torrente stagionale.” Con queste parole inizia una accorata nota inviataci dal Presidente del CPA Antonio Amati che di seguito prosegue: “Nel tratto di Subiaco, ma anche nei pressi di Agosta, Marano Equo, Anticoli Corrado, la sua portata in questi giorni è ridotta all’osso, tant’è che a Subiaco, sotto il ponte di san Francesco è possibile raggiungere camminando il centro del suo alveo senza bagnarsi nemmeno il lembo dei pantaloni.
Una situazione insostenibile che sta uccidendo il corso d’acqua, con la sua fauna costretta a subire stress idrici che la stanno letteralmente soffocando.
Un ecosistema ormai compromesso, che se non beneficerà di un’inversione di tendenza a 360 gradi, lo vedrà soccombere con gravi conseguenze per l’ecosistema del territorio che attraversa. La riduzione della portata aumenta infatti la concentrazione di inquinanti nelle sue acque, oltre a vedere infreanta la soglia del Minimo Deflusso Vitale del corso d’acqua.
Il tutto nell’indifferenza generale dei sindaci e degli amministratori del territorio che attraversa. Domandiamo al sindaco di Subiaco che esito abbiano avuto le iniziative che aveva annunciato o se siano dei meri proclami.
A luglio dello scorso anno dichiarava infatti: “La situazione di stamattina è inaccettabile. Seppur durata qualche ora non dovrà mai più ripetersi, altrimenti ciascuno ne risponderà nelle sedi opportune. Indagheremo su quanto accaduto, anche con la collaborazione delle autorità competenti e chi ha cagionato danno ne risponderà anche con richieste risarcitorie importanti. Riteniamo non sia stato affatto garantito il flusso minimo vitale e così si rischia di mettere a repentaglio l’eco sistema fluviale, con irrimediabili conseguenze” annunciando anche azioni giudiziarie, ed annunciando dopo qualche giorno che “Il Comune di Subiaco avrà giornalmente dalla Regione Lazio i dati dei prelievi del Pertuso”.
Solo qualche mese fa il sindaco Pelliccia ha ricevuto l’assessore regionale Onorati annunciando azioni risolutive “il Comune di Subiaco ha messo in campo, con immediatezza, una seria di azioni, alcune di denuncia presso le autorità competenti, altre politiche ed istituzionali con gli organi e gli enti di competenza”.
Ma la situazione non ha mostrato in tutto questo tempo alcun segno di miglioramento, anzi continuano a ripetersi i fenomeni di drastico abbassamento della portata idrica, fin quasi a far scomparire l’acqua dal letto del fiume.
Il Comitato per l’Aniene chiede al sindaco di Subiaco, ma anche a tutti i primi cittadini del territorio, azioni concrete per difendere il corso d’acqua che non è solo un irrinunciabile bene comune dal valore ambientale, ma un elemento portante dell’identità di tutta la Valle dell’aniene.
Occorre ridurre le captazioni che sottraggono acqua al corso d’acqua ed intervenire sugli sprechi delle reti idriche in modo che il Minimo Deflusso Vitale dell’Aniene sia pienamente ripristinato. “