Roma – L’edificio, progettato per ospitare un cinema-teatro e alcune residenze, fu realizzato tra il 1927 e il 1931 dall’ Istituto Case Popolari come simbolica porta d’ ingresso al quartiere della Garbatella.
Il progetto fu redatto dall’ architetto Innocenzo Sabbatini in collaborazione con l’ingegnere Costantini.
Il complesso è pensato come cornice della piazza Bartolomeo Romano dove troviamo anche l’edificio dei Bagni Pubblici, sempre di Sabbatini. La configurazione dei fronti e lo stile di Sabbatini si discosta dai precedenti interventi dell’Istituto Case Popolari del quartiere, improntate al ‘barocchetto’, e assume le caratteristiche dello stile classico monumentale ispirato ai ritrovamenti fatti in quel periodo dell’antica Roma e di Ostia.
Il linguaggio adottato da Sabbatini è ispirato alla «semplicità e linearità dell’architettura non aulica di Roma antica» mirando «alla semplificazione formale, con l’impiego di stilizzati elementi dell’architettura romana : un timpano, una finestra termale, uno sguscio in mattoni, un porticato, un loggiato, colonne e pilastri senza un vero capitello, archi ritagliati nel muro ‘ inseriti in volumi articolati ma semplici» (Ciucci, 2003). L’impianto è strutturato seguendo l’asse di simmetria coincidente con la bisettrice dell’angolo formato dalle vie adiacenti,via Cravero e via Passino. Il volume del cinema risulta essere un corpo di mediazione tra la piazza e i volumi residenziali; per Sabbatini infatti è di fondamentale importanza il rapporto dialettico tra edificio e intorno: lo spazio del nuovo è definito dall’ esistente.