Tivoli– Il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti ha firmato un’ordinanza con cui stabilisce che, a partire da domani venerdì 26 e sino a domenica 28 febbraio dalle 15 alle 22, “potrà disporre l’interdizione delle zone del territorio comunale nelle quali si verifichino assembramenti”. Resta garantito, in queste zone – specifica l’ordinanza – l’accesso agli esercizi commerciali e alle abitazioni private che si trovano all’interno delle aree oggetto delle limitazioni.
La chiusura delle zone che verranno individuate come oggetto di raggruppamenti di persone, pericolosi da un punto di vista del rischio di contagio da Covid-19, è affidata al corpo della polizia locale di Tivoli.
Nell’ordinanza il sindaco raccomanda a tutti i cittadini di osservare i comportamenti responsabili, ispirati al principio della massima cautela e prudenza, di rispettare la distanza fisica di almeno un metro e mezzo tra persone e d’indossare la mascherina come fondamentale presidio di sicurezza e prevenzione per arginare il contagio quando il distanziamento fisico non può essere garantito.
Il provvedimento è stato trasmesso – oltre che alla polizia locale tiburtina – anche alla prefettura di Roma-ufficio territoriale del Governo, alla questura di Roma, al commissariato di Tivoli, ai comandi provinciali e locali dell’Arma dei carabinieri, alla Guardia di finanza e alla polizia provinciale.
«Il provvedimento che ho firmato questa mattina è necessario in conseguenza dei numerosi raggruppamenti di persone che si sono verificati negli ultimi giorni e, in modo particolare, nelle fine settimana», spiega il sindaco. «Tali assembramenti allarmano l’amministrazione e i cittadini. Preme ribadire con fermezza che la pandemia da Sars-Cov-2 è assolutamente ancora in corso e i nuovi contagi – seppur con un andamento meno intenso rispetto a poche settimane fa – si verificano ogni giorno. È un dovere di tutti rispettare le regole governative e le buone prassi di prevenzione sanitaria che i medici, i virologi e autorità sanitarie ci hanno sinora indicato come fondamentali per frenare il contagio. Lo dobbiamo a noi stessi, per non ammalarci, e per non esporre a rischi le persone più fragili e gli anziani; ma anche a tutta la categoria degli operatori sanitari che sta facendo lo sforzo immenso di vaccinare la popolazione in una corsa contro il tempo e contro le varianti del virus che, purtroppo, trovano la strada spianata dal contatto troppo ravvicinato tra le persone».