Ascrea. 16 maggio 2014, una data che resterà eternamente scolpita nella storia del Lago del Turano: il Giro d’Italia, la corsa ciclistica più importante del nostro paese e più affascinante del mondo, toccherà per la prima volta in assoluto le strade della valle reatina che ospita lo splendido bacino artificiale realizzato negli anni ’30. L’attesa per l’evento cresce ogni giorno di più ed è già avviato da tempo il conto alla rovescia verso un venerdì che emozionerà i cuori di tutti gli appassionati.
La tappa – Il passaggio della Corsa Rosa nel territorio sabino avverrà in occasione della settima tappa, la Frosinone-Foligno di 214 km: i ciclisti imboccheranno la Turanense all’altezza del bivio per Vivaro Romano dopo aver toccato Arsoli con la statale Tiburtina e attraversato la Piana del Cavaliere tramite la strada che costeggia il confine tra il Lazio e l’Abruzzo. L’orario d’arrivo sul Turano delle biciclette più prestigiose del pianeta è previsto nelle primissime ore del pomeriggio e si può facilmente immaginare una completa copertura televisiva dell’evento: dal punto di vista prettamente sportivo la fase della tappa che interesserà il territorio reatino non risulterà decisiva ai fini del successo finale, dunque gli occhi degli addetti ai lavori e della RAI saranno inevitabilmente puntati sui meravigliosi paesaggi della zona .
Situazione viabilità – L’unica grande incognita ancora incombente sul transito del Giro riguarda le condizioni della Turanense nel tratto compreso tra il bivio di Turania e le sponde del Lago del Turano: le numerose buche presenti sul tracciato rendono pericolosa la quotidiana fruizione della strada da parte degli utenti e rappresentano di conseguenza un pericolo ancora maggiore per il passaggio delle biciclette e di tutta la carovana che segue la Corsa Rosa. Le istituzioni hanno promesso il massimo impegno nel risolvere le problematiche esistenti ed è tanto attesa quanto necessaria una decisa svolta in questa direzione nel giro di poche settimane: il Giro d’Italia è un’occasione unica per l’intero territorio ed è doveroso accoglierlo con l’ospitalità che merita un evento di livello mondiale. Francesco Carolis