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Giubileo nella Marsica, ecco come lucrare l’indulgenza: “Voglio tutti in paradiso”

AVEZZANO –  Anno Giubilare: tutti i marsicani potranno ottenere l’indulgenza plenaria, sia per se stessi, sia per i propri cari defunti, partecipando alle funzioni nelle 7 Chiese Giubilari, confessandosi, facendo la comunione e recitando determinate preghiere. Come insegnava San Francesco, “Voglio tutti in paradiso”.

 

Durante la solenne cerimonia di ieri in Cattedrale, il Vescovo Massaro, nella sua omelia, ha invitato a stupirsi e sdegnarsi per le cose che non vanno bene, ma avere al contempo il coraggio di cambiarle”.

“Il giubileo”, ha detto, “è un’occasione di rinnovamento totale e non va ridotto al turismo religioso. Per questo papa Francesco ha esteso il giubileo a tutte le diocesi, affinché ogni persona nella propria città possa celebrare il Giubileo senza necessariamente dover viaggiare”. L’importante, ha evidenziato, “è che il giubileo sia occasione per rinnovare la fede, perdonare e fare il bene. Il giubileo non è soltanto un’esperienza spirituale ma anche occasione e opportunità di rinnovamento totale, aprendoci agli altri, trovando insieme soluzione ai problemi dei nostri territori, costruire insieme una Marsica più bella, più vivibile, segnata dall’amore e segnata dalla speranza”.

La caratteristica più importante del Giubileo diocesano, per ogni fedele, è l’opportunità di ottenere l’indulgenza plenaria, sia per sé stessi che per i propri cari defunti. Questo atto di misericordia e di grazia, concesso dalla Chiesa, consente ai fedeli di ricevere il perdono totale dei peccati confessati e delle pene temporali (le conseguenze del peccato che rimangono anche dopo il perdono sacramentale). Intano è necessario visitare una delle 7 chiese, avendo però la ferma intenzione di ottenere l’indulgenza. Poi confessarsi con il sacerdote, chiedendo il perdono dei peccati. La confessione deve essere fatta entro otto giorni se possibile. La confessione è un atto di purificazione spirituale che prepara il cuore a ricevere la grazia dell’indulgenza. È poi necessario ricevere la Santa Comunione, preferibilmente durante la celebrazione della Messa che si terrà nella Chiesa Giubilare. La Comunione rappresenta il nutrimento spirituale che permette ai fedeli di partecipare pienamente al Mistero Pasquale di Cristo e di accedere alla grazia dell’indulgenza. Un’altra condizione è la preghiera per il Papa e le sue intenzioni (Pater, Ave e Gloria), oltre alla recita del Credo. È richiesto infine un vero distacco dal peccato. Questo significa che, sebbene non sia possibile essere perfetti, il cuore deve essere sinceramente disposto a rinunciare a qualsiasi attaccamento al peccato, anche veniale. La grazia dell’indulgenza libera il fedele non solo dalle pene temporali ma anche dalla schiavitù del peccato.