SUBIACO 3 AGO 2024 – L’arroganza di un singolo che ha il sapore della disperazione. E’ questa la percezione che abbiamo dell’atteggiamento dimostrato dal Sindaco Domenico Petrini in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale in cui ha annunciato un rimpasto delle deleghe e della composizione della sua Giunta.
A pagare le conseguenze di questa scelta è stata l’ormai ex assessora Emanuela Trombetta, la quale è stata destituita pare senza preavviso dalla carica e dalla delega pesante ai servizi sociali.
Un Consiglio Comunale, luogo della democrazia e del pubblico dibattito tra gli eletti, al quale il primo cittadino ha negato, in barba ai regolamenti in essere, qualsiasi possibilità ai suoi componenti di prendere la parola e poter esprimere il proprio pensiero su quanto stava accadendo.
Noi a quel Consiglio non abbiamo partecipato ed abbiamo spiegato le nostre ragioni formalmente attraverso una nota ufficiale al Comune: non si possono proporre argomentazioni, quale il documento unico di programmazione (tra l’altro assolutamente pasticciato), prevedendo una commissione lampo il giorno stesso, convocata soltanto 24 ore prima senza rispettare i tempi contemplati dal regolamento. Non è questo il modo di trattare i membri del Consiglio Comunale né di metterli in condizione di rappresentare in maniera seria e completa i cittadini di Subiaco.
Subiaco, questa è la parte più importante della nostra riflessione. Perché mentre il Sindaco cerca di gestire goffamente le conseguenze della sua arroganza sfociata in disperazione, la nostra città è ferma. Le promesse elettorali sono già cadute nel vuoto, i video del candidato Petrini in campagna elettorale sono già da dimenticare. Non c’è un risultato di amministrazione degno di nota, non c’è un’opera pubblica strategica. L’edilizia scolastica è bloccata (ma i circa 2,5 milioni di euro di lavori destinati al plesso di Piazza Roma che fine hanno fatto?), la viabilità è fuori controllo. Subiaco sta naufragando, è sporca, la gestione dei flussi turistici è assente. L’Ospedale di Subiaco rimane il luogo delle inaugurazioni e delle inefficienze operative irrisolte. Questa è la città targata “Ora Subiaco”, o quel che ne rimane, ed è purtroppo il motivo più grande del nostro dispiacere: tanto interesse al gioco delle poltrone, poco interesse verso il futuro della città. Lo rende noto il movimento politico “Sguardo al Futuro – Subiaco” .