Roma – E’ partita ufficialmente la campagna del movimento Italia dei Diritti a sostegno della parità di genere che intende segnalare mediaticamente quei comuni che non rispettano la norma 215/12 che prevede che nelle giunte comunali venga garantita la presenza dei due sessi:” Abbiamo fatto una ricerca a livello nazionale sui comuni con meno di 3000 abitanti scoprendo che 1 su 3 non rispetta le pari opportunità”. Con queste parole Carlo Spinelli responsabile per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti e Segretario Provinciale romano del movimento stesso apre il discorso sul mancato rispetto delle quote rosa nelle istituzioni. ” Questo ci ha dato la spinta per porre all’attenzione mediatica come la discriminazione di genere parta dalle istituzioni, questo fenomeno rende praticamente impossibile da raggiungere l’importante traguardo di una cultura della parita di genere che porta la donna a essere discriminata, una situazione che sfocia poi in episodi di violenza nei loro confronti arrivando a volte alla fase estrema dell’omicidio. Solo nel Lazio i comuni che trasgrediscono la 215/2012 sono circa il 41%, un dato allarmante che sembra non preoccupare nessuno visto che non si interviene; questo però è permesso anche dalla norma che, come si dice in questi casi, è imperfetta. Infatti – prosegue Spinelli – se non la si rispetta, la sanzione non avviene nell’immediato, ma bisogna ricorrere alla giustizia amministrativa per far sì che una giunta, che non prevede la presenza dei due sessi, venga delegittimata. Iniziamo questo percorso tra i comuni che non rispettano la parità di genere da Roccagiovine, dove il Sindaco, rieletto nell’anno in corso, non ha inserito nella propria giunta alcuna donna giustificandosi dicendo di non aver trovato nessuna che volesse assumersi l’onere di ricoprire il ruolo di vice sindaco o assessore. La cosa grave quindi è che, anche in questo caso, si incolpa la donna per la violazione di un proprio diritto e questo non possiamo accettarlo, così come non accettiamo che nelle giunte non ci sia la presenza delle donne. Naturalmente ci rivolgeremo ufficialmente al Prefetto di competenza territoriale affinché intervenga invitando il Sindaco di Roccagiovine a rispettare la legge 215/12 che ha modificato il comma 3 dell’art. 6 del d.lgs.vo n. 267/2000, prevedendo che gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna e per garantire anziché promuove come nella precedente formulazione, la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali non elettivi del comune e della provincia. La nostra battaglia non finisce certo qui – conclude Carlo Spinelli – anzi siamo solo all’inizio perché intendiamo portare all’attenzione mediatica e all’opinione pubblica tutti quei comuni che, come Roccagiovine, si macchiano della violazione della legge 215/2012″.
Ufficio stampa Italia dei Diritti per la Politica Interna