Anticoli Corrado. Il Civico Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado è uno dei più importanti musei italiani dedicati all’arte moderna e contemporanea ed è inserito nell’ambito del Sistema Museale Medaniene insieme, all’Ecomuseo del Territorio di Arsoli, al Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene di Roviano ed al Museo delle Culture “Villa Garibaldi” di Riofreddo (siamo in Provincia di Roma). Il Museo ospita attualmente circa 500 opere e sarebbe necessario un ampliamento delle sale volto a migliorare un ampliamento delle sale per avere a disposizione uno spazio espositivo maggiore, più fruibile dal visitatore e per posizionare le opere in attesa di una sistemazione ottimale. Fin dall’800, numerosi artisti stranieri giunti nella Valle dell’Aniene rimasero affascinati da Anticoli Corrado, dalle sue casette poste a schiera l’una accanto all’atra, dai suoi vicoli, dalla rigogliosa natura e dal carattere schietto ed ospitale degli anticolani. La fama di questo piccolo centro si sparse ovunque, pittori, scultori ed incisori giunsero da ogni parte d’Europa e del mondo e molti di questi artisti sposarono le loro modelle articolane in alcuni casi divenute anch’esse abili pittrici. Già tra il 1920 ed il1928 il pittore olandese Rudolf Bonnet lanciò la proposta di fare un museo con un opera donata da ogni artista attivo ad Anticoli. Ma, in realtà, fu solo grazie a Pietro Gaudenzi , Riccardo Assanti, Carlo Toppi ed altri che, intorno al 1930, l’idea progettuale del museo cominciò a materializzarsi. Nel 1932 venne infatti proposta al pubblico la prima raccolta di opere d’arte e fu un successo, nacque cosi la “Galleria Internazionale di Arte Moderna” ed Anticoli diventò p“il paese degli artisti e delle modelle”. La neonata Galleria comunale fu inaugurata da Giuseppe Bottai, deputato e Governatore di Roma ed all’inaugurazione furono presenti anche il già citato scultore Riccardo Assanti ed il pittore-scienziato Giudo Prola. Grazie a questi ultimi due artisti rispettivamente parente e collaboratore, avvenne l’incontro di Anticoli conGuglielmo Marconi, il padre del telegrafo senza fili. Durante la festa patronale della Madonna del Giglio, il 15 settembre 1935, venne istituita la “Galleria comunale d’arte moderna”, che raccoglieva circa 75 opere donate dagli artisti.Tutte queste bellezze nei cupi e grigi anni della seconda guerra mondiale furono nascoste in magazzini e palazzi locali e soltanto alla fine della guerra il 6 novembre 1948 fu redatto un primo elenco post-bellico del patrimonio artistico (circa 84 opere ed una ventina di cornici). Grande fu la gioia quando, nel 1961, il Principe Marcantonio Brancaccio donò al paese il proprio Palazzetto come sede permanente del Museo, l’8 luglio del 1967 nacque infatti “Il Centro di Arte e Storia di Anticoli Corrado” su iniziativa di molti importanti artisti e personaggi, la direzione venne affidata a Carlo Ludovico Bompiani. Da questo momento in poi la storia del Museo è tutta in discesa sino ad arrivare ad oggi ed alle numerose e rilevanti opere esposte. Molti i Direttori ed i Curatori del Museo che durante gli anni si sono impegnati in prima persona affinché Il Museo diventasse ciò che è oggi, tra questi, mi sia consentito citare l’ex-Direttore Dott. Marco Occhigrossi ed il Curatore Dott. Paolo Bertoletti con i quali in passato, ho piacevolmente collaborato. Impossibile citare in questo luogo, senza correre il rischio di diventare pesanti o di fare un arido elenco di nomi, i tantissimi artisti giunti da tutte le parti del mondo basti ricordare la presenza di Pablo Picasso che si servì di modelle articolane nella sua “Fioraia di Piazza di Spagna” e nell”Italienne” così come vi soggiornò Luigi Pirandello in visita al figlio pittore Fausto Pirandello. La Valle dell’Aniene è sicuramente un’area piena di ricchezze e bellezze artistiche, naturalistiche, storiche ed enogastronomiche, un’area che se valorizzata e sviluppata da un’adeguata ed auspicabile politica turistica potrebbe potenzialmente essere il volano di una nuova economia necessaria al territorio nonché, un atto dovuto dati i numerosi progetti messi in opera molto spesso però non collegati tra loro in maniera sinergica perché, come diceva qualcuno “il tutto è più della somma delle parti”! (L.f.)