Roma – Grande successo a Torre Spaccata per un evento altamente significativo: il concerto per il Pratone è stata una serata entusiasmante. Bellissima la mostra di foto e disegni della flora e della fauna del Pratone.
“Tantissime sono le persone che vorremmo ringraziare, – ha affermato l’organizzazione sui social. senza le quali tutto questo non sarebbe stato possibile.
Un grazie immenso agli artisti che da subito hanno sposato la causa e che con la loro musica ci hanno fatto ballare, divertire e commuovere: Giovanni Truppi, Giancane, CIP Orkestra, Banda Cecafumo, GIAVA & the Combination, Liudoica.
Grazie a tutti i comitati, ai collettivi e ai movimenti che sono intervenuti portando la loro esperienza di resistenza e lotta alla speculazione: Lago Bullicante ExSnia, LEA Berta Cáceres, Comitato Stadio Pietralata, No Grazie, PAC Libero, Coordinamento popolare contro la speculazione centro carni, Comitato quartiere Villa Certosa.
Al CIP – Centro d’Iniziativa Popolare che ci ha ospitato nei suoi bellissimi spazi e che ha organizzato tutto in modo impeccabile.
Al Csoa Corto Circuito per non averci mai fatto mancare il suo appoggio e sostegno pratico ed emotivo.
Grazie ai bambini e alle bambine della 4°B, 4°D e 4°E dell’Istituto comprensivo di via Francesco Gentile e alla maestra Pierangela Frau per i disegni di animali e piante del quadrante est di Roma, in mostra sabato e domenica. Al Centro Sociale Anziani ‘Cinecittà Est’ di Largo Zappalà per averla ospitata e a Rete CinEst, Comitato di quartiere Cinecittà Est e Sentiero Verde – Federtrek per aver partecipato all’organizzazione.
Grazie ai fotografi e alle fotografe Antonella Papa, Antonio Citti, Ambra Pastore, Luca Bonaventura, Antonio Papa.
E grazie a tutti coloro che hanno partecipato, firmato la delibera, raccontato del Pratone in questi mesi.
Il concerto di venerdì è stato la conclusione di tre mesi di raccolta firme ma non è assolutamente la fine di un percorso, anzi. Nelle prossime settimane molto ci sarà da fare per portare avanti la delibera.
Continuiamo insieme, perché in questa città non c’è più spazio per altro cemento, ma c’è bisogno di spazi selvatici e verdi e di ascolto delle istanze di coloro che la abitano e la vivono”.