I piccoli comuni al fianco di Rocca Sinibalda; la presidente a Intesa San Paolo: “rivedere la scelta di chiusura per il bene della Valle del Turano”
Rocca Sinibalda – “Non ci sono parole da aggiungere, gentile Consigliere. Non ci sono parole che possano giustificare decisioni, basate unicamente sui numeri e sul profitto, che vanno a penalizzare fortemente tutto un vasto territorio.” Con queste parole inizia una accorata nota che la presidente dell’Associazione Nazionale piccoli comuni d’Italia Franca Biglio ha trasmesso al dott. Carlo Messina consigliere delegato e Ceo Intesa San Paolo relativamente alla decisione di chiudere la filiale bancaria di Rocca Sinibalda. ” L’Italia non è questa! – prosegue – L’Italia dei 5544 piccoli comuni, per lo più collinari e montani a forte rischio idrogeologico, non può sottostare unicamente alla logica dei numeri.
L’Italia dei piccoli comuni, presidi indispensabili ed insostituibili a tutela e cura del territorio, è fatta di PERSONE!
Persone che ogni giorno si rimboccano le maniche e lottano, esattamente come lottano i loro Sindaci, i loro Amministratori locali, per poter abitare nel paese dove sono nati, o semplicemente dove hanno deciso di abitare, per poter vivere in un ambiente sano e ancora incontaminato, dove i valori veri, il senso di comunità e di appartenenza si respirano nell’aria pulita.
La politica dei numeri sta distruggendo l’Italia dei mille campanili, la parte più sana, virtuosa ed operosa del BEL PAESE.
Se in noi, in tutti noi, ci fosse ancora un minimo di sensibilità; di responsabilità, di buon senso, di umanità; se in noi, in tutti noi vivesse ancora un po’ di umanità, d’ amore e di rispetto nei confronti del prossimo (termine ormai sconosciuto ai più), allora chi abita nelle realtà di minore dimensione demografica non sarebbe costretto ogni giorno a “piangere o a combattere” per rivendicare ciò che gli spetta di diritto e non si vedrebbe costretto ad abbandonare il suo paese. Non dimentichiamo che lo spopolamento, fenomeno in crescita per la mancanza dei servizi, porta all’abbandono e alla desertificazione. E tutti, meno noi sindaci di trincea che lottiamo ogni giorno con la nostra gente, saranno colpevoli di tanto sfascio.
Sono certa che Intesa San Paolo non vuole appartenere a tale categoria.
In qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia, ANPCI, chiediamo di riconsiderare tale scelta dimostrando una particolare attenzione e sensibilità nei confronti del territorio e dei cittadini che lo abitano.
Le parole del collega Sindaco non possono cadere nel vuoto e comprendiamo, condividendola, tutta la sua apprensione per tale decisione che andrebbe fortemente a penalizzare la vita sociale ed economica, non solo di quel magnifico gioiello che con tanta dedizione e passione governa, ma delle altre tante bellissime realtà della Valle Del Turano.
Gentile Consigliere, rivedete la Vostra drammatica scelta e fate sì che la Vostra Filiale possa continuare a restare un importante punto di riferimento economico/finanziario, un indispensabile ed essenziale presidio nel presidio.
Fate sì che coloro che tutelano e salvaguardano con fatica, ma con amore e dedizione un territorio difficile, possano apprezzare e riconoscere che per Intesa San Paolo, nei confronti dei piccoli comuni, non sono i numeri quelli che contano, ma la vicinanza a chi ha più bisogno.
Una grande responsabilità dunque, caro Consigliere, quella di procedere alla chiusura di una filiale così importante.
Una decisione così pesante, per una persona attenta e disponibile come sono convinta Lei sia, che non può e non deve essere assunta.
Acconsenta che la Filiale di Rocca Sinibalda possa continuare a svolgere la sua opera di “preziosa vicinanza alle persone” continuando a “servire” per tantissimi anni tutti coloro che in Voi hanno giustamente riposto la loro fiducia. Felice se vorrà accogliere l’accorata e giusta richiesta del Sindaco; felice se vorrà accogliere, e sono certa che lo farà, il nostro appello che è l’appello dei cittadini di Rocca Sinibalda e dei comuni della Valle Del Turano.
Felicità che come ANPCI, con il Suo benestare, verrà comunicata a tutti i Piccoli Comuni d’Italia.”
Estratto lettera del Sindaco:
“-Sta tutto qui, in queste poche righe, l’ordine di chiusura per la filiale di Intesa San Paolo del comune di Rocca Sinibalda, 800 anime in provincia di Rieti, area interna del Lazio e appennino Profondo……
-Essere piccoli si conferma ancora una volta essere una disgrazia, non rappresentare chissà quale popolazione in termini numerici una giustificazione al taglio, netto e senza troppi fronzoli.
-Eppure, è proprio quella popolazione così esigua che, resistendo strenuamente nei nostri piccoli paesi, fa sì che l’Italia possa ancora considerarsi una nazione….
-In un momento storico fondamentale in cui la tutela e il rilancio delle aree interne entrano con forza nel dibattito sul futuro dell’Italia, con impegni precisi delle istituzioni nazionali e regionali, con fondi e strategie di lungo periodo per contrastare lo spopolamento e rilanciare i territori, chiudere gli sportelli bancari per mere questioni di profitto rischia di assestare un colpo mortale alla fiducia e alle speranze di tutte quelle persone, imprenditori, commercianti, agricoltori, giovani, che nelle aree interne sono rimasti e vogliono costruire la loro vita e il loro futuro…… .
-E allora tutte le belle speranze sulle aree interne, le considerazioni sul terremoto che è qui, a un passo da noi, …… svaniscono. Rimane lo sconcerto, il vuoto. All’amministratore locale, al sindaco, l’onere di celebrare il funerale, e l’accusa di non aver protetto il suo territorio, di non aver fatto abbastanza. Perché nel Sindaco, per le persone, è incarnato un potere mistico e superiore. E se non fermi il privato che se ne vuole andare la colpa è la tua. I Sindaci hanno le spalle larghe, perché se hanno deciso di investire il loro tempo a favore delle loro piccole comunità lo hanno fatto consapevoli delle lacrime e del sangue che dovranno lasciare sul terreno, non certo degli allori che ne potranno derivare.
-Lottano ogni giorno per salvare le scuole, dove la logica è quella dei numeri, e se i numeri non ce li hai, la scuola chiude. Stesso ragionamento degli operatori telefonici, se sei area a fallimento di mercato il ripetitore per la frazione di montagna non si mette, che non conviene. A Vallecupola mica hanno gli stessi diritti di cittadinanza di qualsiasi cittadino in Italia. Stesso ragionamento fanno le banche. E come voleva fare Poste Italiane, prima che il governo e le regioni intervenissero.
-Lottano per mantenere i servizi, per garantire assistenza sociale e sanitaria alle proprie comunità, a popolazioni con percentuali di anziani spaventose, categorie fragili che hanno bisogno di istituzioni e servizi a portata di mano, amiche.
-Lottano per non far scappare i propri giovani, per garantire opportunità e prospettive di vita migliori.
-E quindi i sindaci lottano, non si arrendono. Io non mi arrendo.
-Se Intesa San Paolo ha deciso di chiudere faremo tutto quanto è necessario per convincerli che non è la scelta giusta, che Rocca Sinibalda rappresenta in questa battaglia l’intera Valle del Turano, 11 comuni uniti e 4000 anime… “
“Non ci sono parole da aggiungere, gentile Consigliere. Non ci sono parole che possano giustificare decisioni, basate unicamente sui numeri e sul profitto, che vanno a penalizzare fortemente tutto un vasto territorio.
L’Italia non è questa!
L’Italia dei 5544 piccoli comuni, per lo più collinari e montani a forte rischio idrogeologico, non può sottostare unicamente alla logica dei numeri.
L’Italia dei piccoli comuni, presidi indispensabili ed insostituibili a tutela e cura del territorio, è fatta di PERSONE!
Persone che ogni giorno si rimboccano le maniche e lottano, esattamente come lottano i loro Sindaci, i loro Amministratori locali, per poter abitare nel paese dove sono nati, o semplicemente dove hanno deciso di abitare, per poter vivere in un ambiente sano e ancora incontaminato, dove i valori veri, il senso di comunità e di appartenenza si respirano nell’aria pulita.
La politica dei numeri sta distruggendo l’Italia dei mille campanili, la parte più sana, virtuosa ed operosa del BEL PAESE.
Se in noi, in tutti noi, ci fosse ancora un minimo di sensibilità; di responsabilità, di buon senso, di umanità; se in noi, in tutti noi vivesse ancora un po’ di umanità, d’ amore e di rispetto nei confronti del prossimo (termine ormai sconosciuto ai più), allora chi abita nelle realtà di minore dimensione demografica non sarebbe costretto ogni giorno a “piangere o a combattere” per rivendicare ciò che gli spetta di diritto e non si vedrebbe costretto ad abbandonare il suo paese. Non dimentichiamo che lo spopolamento, fenomeno in crescita per la mancanza dei servizi, porta all’abbandono e alla desertificazione. E tutti, meno noi sindaci di trincea che lottiamo ogni giorno con la nostra gente, saranno colpevoli di tanto sfascio.
Sono certa che Intesa San Paolo non vuole appartenere a tale categoria.
In qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia, ANPCI, chiediamo di riconsiderare tale scelta dimostrando una particolare attenzione e sensibilità nei confronti del territorio e dei cittadini che lo abitano.
Le parole del collega Sindaco non possono cadere nel vuoto e comprendiamo, condividendola, tutta la sua apprensione per tale decisione che andrebbe fortemente a penalizzare la vita sociale ed economica, non solo di quel magnifico gioiello che con tanta dedizione e passione governa, ma delle altre tante bellissime realtà della Valle Del Turano.
Gentile Consigliere, rivedete la Vostra drammatica scelta e fate sì che la Vostra Filiale possa continuare a restare un importante punto di riferimento economico/finanziario, un indispensabile ed essenziale presidio nel presidio.
Fate sì che coloro che tutelano e salvaguardano con fatica, ma con amore e dedizione un territorio difficile, possano apprezzare e riconoscere che per Intesa San Paolo, nei confronti dei piccoli comuni, non sono i numeri quelli che contano, ma la vicinanza a chi ha più bisogno.
Una grande responsabilità dunque, caro Consigliere, quella di procedere alla chiusura di una filiale così importante.
Una decisione così pesante, per una persona attenta e disponibile come sono convinta Lei sia, che non può e non deve essere assunta.
Acconsenta che la Filiale di Rocca Sinibalda possa continuare a svolgere la sua opera di “preziosa vicinanza alle persone” continuando a “servire” per tantissimi anni tutti coloro che in Voi hanno giustamente riposto la loro fiducia.
Felice se vorrà accogliere l’accorata e giusta richiesta del Sindaco; felice se vorrà accogliere, e sono certa che lo farà, il nostro appello che è l’appello dei cittadini di Rocca Sinibalda e dei comuni della Valle Del Turano.
Felicità che come ANPCI, con il Suo benestare, verrà comunicata a tutti i Piccoli Comuni d’Italia.