GUIDONIA MONTECELIO – Il busto-ritratto dell’Imperatore Settimio Severo è finalmente tornato a casa ovvero nel Museo Archeologico Rodolfo Lanciani. Il busto è stato trasportato al Museo di Montecelio alla presenza del dottor Zaccaria Maria, Direttore Scientifico del Museo, dell’Assessore alla Cultura Rosaria Morroi e di rappresentanti della Guardia di Finanza, mentre la logistica della stanza per accogliere il busto è stata curata dal Consigliere Comunale Maurizio Celani.
L’opera venne rinvenuta dalla Guardia di Finanza nel 2019 e, secondo le notizie acquisite, proviene da scavi clandestini effettuati in loc. Inviolata nel territorio del Comune di Guidonia Montecelio, probabilmente nella stessa villa che ha restituito nel 1992, anche allora nel corso di devastanti scavi abusivi, il gruppo scultoreo della Triade Capitolina esposto nel Museo.
La villa in cui è stato rinvenuto il busto di Settimio Severo appartenne senza dubbio a un personaggio altolocato che forse la dotò di una galleria di ritratti di “Cesari”, tra cui questo di Settimio Severo, attraverso i quali si esprimeva l’adesione all’ideologia dominante. L’opera arricchisce notevolmente la serie di immagini degli ultimi anni di regno dell’imperatore, originario di Leptis Magna in Tripolitania (costa settentrionale dell’Africa), che si presenta in abbigliamento militare, con la testa leggermente ruotata e lo sguardo intenso e ispirato. La presentazione ufficiale al pubblico avverrà in una mostra programmata per la fine di aprile o inizio maggio, curata dalla Direzione scientifica del Museo e dall’Assessorato alla Cultura, che vedrà la partecipazione ai più alti livelli della Guardia di Finanza e della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio del MIC.