Roma – “Il cardinale Achille Silvestrini, uomo del dialogo” è il titolo del convegno che si è svolto in Campidoglio, organizzato da Villa Nazareth per i cento anni dalla nascita del cardinale. La celebrazione, avvenuta alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del cardinale Segretario di Stato del Vaticano, Pietro Parolin e del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è stata promossa dall’assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale.
Figura di primo piano della storia della Chiesa e della vita civile italiana nella seconda metà del Novecento, il cardinale Achille Silvestrini, nato a Brasighella in provincia di Ravenna il 25 ottobre del 1923, è stato presidente della Fondazione Sacra Famiglia di Nazareth, comunità di studenti e professionisti. È stato segretario del Consiglio degli affari pubblici del Vaticano, Prefetto del supremo tribunale della Segnatura apostolica e Prefetto della Congregazione delle chiese orientali.
“Silvestrini aveva sangue romagnolo, tuttavia è a Roma che ha svolto la preziosa missione della sua vita; – ha dichiarato Gualtieri – a Roma è stato diplomatico tra i più capaci e autorevoli della Chiesa cattolica nel dopo Concilio, a Roma ha testimoniato la sua fede cercando sempre di costruire – nelle relazioni personali come in quelle politiche tra gli Stati – percorsi di pace, di libertà, di dialogo, di giustizia, di umanità. E lo ha fatto anche di fronte a crisi drammatiche, a chiusure che parevano insuperabili, a pregiudizi che avrebbero scoraggiato chiunque non fosse dotato del suo corposo bagaglio di speranza. Il suo essere diventato romano è dunque un orgoglio per la nostra città. L’ha arricchita di valori, esperienze, sapere”.
“Da romano permettetemi di sottolineare anche l’impegno, il servizio che il cardinale Silvestrini ha reso a Villa Nazareth e ai tanti giovani che da quella istituzione hanno ricevuto sostegno negli studi e aiuto alla propria crescita personale; – ha continuato il Sindaco – in quell’impegno Silvestrini riversava una carica di umanità che solo chi lo ha frequentato può descrivere con compiutezza. Il lavoro per Villa Nazareth e quello nella diplomazia vaticana per un mondo migliore erano complementari nella persona di Silvestrini. Visione del mondo e attenzione al prossimo. La storia e la carità. Il destino della Chiesa e quella della singola persona. Si completavano nella passione di un romagnolo gentile e verace, divenuto romano. E Roma lo riconosce come un suo grande testimone”.