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Il fiume Velino nel fascino di una storia antica e millenaria

RIETI – Il fiume Velino è uno dei corsi d’acqua più importanti della regione del Lazio, e la sua storia è strettamente intrecciata con quella della città di Rieti e del suo territorio circostante. Le sue acque, che scorrono per circa 90 chilometri, non solo plasmano il paesaggio reatino, ma hanno anche influenzato la vita economica, sociale e culturale della zona fin dall’antichità.

Origini e Caratteristiche del Fiume Velino

Il Velino nasce dagli Appennini, nel gruppo montuoso dei Monti Reatini, a circa 1.200 metri sul livello del mare, nella zona di Cittareale, a nord della provincia di Rieti. Il suo percorso attraversa l’altopiano reatino, una vasta pianura alluvionale nota anche come la “Piana Reatina” o la “Valle Santa”, prima di gettarsi nelle acque del fiume Nera presso la celebre Cascata delle Marmore, nei pressi di Terni.

Il corso del Velino ha una caratteristica unica: è un fiume particolarmente ricco di calcare, che nel tempo ha formato depositi di travertino. Questi depositi hanno avuto un ruolo cruciale nella formazione del paesaggio, in particolare nella zona della cascata delle Marmore, che è uno dei punti di interesse naturalistico e storico più celebri legati al fiume.

La Cascata delle Marmore e il Velino nell’Antichità

Una delle vicende più note legate al fiume Velino riguarda proprio la creazione della Cascata delle Marmore. In epoca romana, le acque del Velino si accumulavano in una vasta area paludosa che copriva gran parte della piana reatina, provocando frequenti alluvioni. Queste paludi erano malsane e dannose per l’agricoltura, tanto che i Romani, per risolvere il problema, decisero di intervenire.

Nel 271 a.C., il console Manlio Curio Dentato ordinò la costruzione di un canale, il Cavo Curiano, per convogliare le acque del Velino verso il fiume Nera, creando così la spettacolare Cascata delle Marmore, alta 165 metri. Questo intervento segnò un passo fondamentale nella storia del territorio, poiché la bonifica della piana migliorò le condizioni di vita e rese più produttiva la terra per l’agricoltura.

Tuttavia, la confluenza tra Velino e Nera causò problemi idraulici. Il fiume Nera, infatti, non sempre riusciva a contenere l’apporto d’acqua del Velino, provocando inondazioni a valle, nella città di Terni. Questo creò una disputa secolare tra i reatini, che volevano mantenere la bonifica, e i ternani, che temevano le inondazioni. La questione venne affrontata più volte nel corso della storia, con nuovi lavori idraulici effettuati da papi e ingegneri del Rinascimento e oltre.

Il Velino nel Medioevo e nel Rinascimento

Durante il Medioevo, la piana del Velino tornò ad essere parzialmente soggetta a paludi, ma la presenza del fiume continuò a favorire le attività agricole e la nascita di mulini ad acqua lungo il suo corso. La città di Rieti, fondata come insediamento sabino e successivamente importante colonia romana, prosperava grazie alla sua posizione strategica lungo il fiume e alla fertilità del territorio circostante.

Nel Rinascimento, vennero promossi nuovi interventi per migliorare la regolazione delle acque del Velino. Tra i più celebri vi fu il progetto dell’architetto Antonio da Sangallo il Giovane, che nel 1545 lavorò alla risistemazione della Cascata delle Marmore, migliorando il deflusso delle acque verso il Nera e riducendo le inondazioni a valle.

Età Moderna e Contemporanea

Nel corso dei secoli successivi, il fiume Velino continuò a essere al centro di interventi idraulici, volti a migliorare la gestione delle acque e a preservare l’agricoltura della piana reatina. Il XIX secolo vide nuovi sforzi per controllare il deflusso del fiume, grazie a lavori di bonifica e alla regolazione della portata della cascata, che oggi è controllata da dighe per la produzione di energia idroelettrica.

Oggi, il Velino è una risorsa naturale di grande valore per la provincia di Rieti. Non solo mantiene la sua importanza per l’agricoltura, ma è anche un’attrazione turistica di rilievo grazie alla Cascata delle Marmore, che attira visitatori da tutto il mondo. Le acque del fiume sono utilizzate anche per attività sportive, come il rafting, e per la pesca.

Il fiume Velino ha giocato un ruolo cruciale nella storia di Rieti e del suo territorio, non solo come fonte d’acqua, ma come elemento che ha plasmato il paesaggio e la vita economica della zona. Dalla creazione della Cascata delle Marmore in epoca romana alle moderne dighe idroelettriche, la storia del Velino è una testimonianza di come l’uomo abbia cercato di gestire e convivere con le forze della natura. Il fiume continua a essere un simbolo del legame tra l’ambiente e lo sviluppo umano, una risorsa preziosa che ha accompagnato la storia della Valle Reatina per millenni.

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