Campo Felice – Un finale incandescente,anche se sotto la pioggia, in cui la forza di un giovane campione, Egan Bernal ha prevalso alla fine conquistando tappa e maglia rosa. Bene il nostro conterraneo Giulio Ciccone. Una tappa come avevamo accennato ieri, dura, veloce, breve ma con circa 3500 m di dislivello. Movimentata da subito, con Damiano Caruso che sulle rampe di Passo Godi ha lanciato il primo attacco, mentre purtroppo c’è stata una drammatica caduta di Mohoric lungo la discesa successiva verso Scanno,in cui ha dovuto lasciare in barella il giro e che ringraziando il cielo ed il casco non è andata peggio.
Prendono il largo 17 corridori nella zona tra Scanno ed Anversa degli Abruzzi, con un vantaggio che tende ad aumentare fino a poco oltre i 3 minuti. Si supera quindi Fonte Ciarlotto e successivamente Forca Caruso, per raggiungere l’altopiano delle Rocche ad Ovindoli, terzo gran premio della giornata. Ma la battaglia definitiva si ha negli ultimi km, con uno scatenato Bouchard, che va via da solo all’altezza di Rocca di Cambio, verso la galleria di Serralunga, duella con Bouwmann sullo sterrato finale che presenta tratti oltre il 14%, ma è il colombiano Bernal, che riesce con forza a riprenderli e staccarli, mentre uno scatenato Giulio Ciccone si piazza alle sue spalle. Attardato l’ex maglia rosa, Attila Valter. I distacchi tra i primi dieci sono stati di secondi, ma tuttavia oggi, si è capito davvero chi è in forma per vincere questa edizione del giro d’Italia e chi no. Una gran giornata per la nostra regione, con un percorso davvero spettacolare sotto l’aspetto naturalistico, storico con i monti ancora abbondantemente incappucciati di neve in molti luoghi. Pubblico molto presente, un pò ovunque. Ora la maglia rosa Bernal, ha 15″ su Evenepoel, 21″ su Vlasov e 36″ su Ciccone.
Domani il giro riprenderà, prima del giorno di riposo, da L’Aquila, con una tappa che arriverà a Foligno, in Umbria di 139 km. Pertanto, ancora una mattinata bella ed interessante nel nostro capoluogo. La gara prenderà il via alle 13:40 circa, lasciando la nostra regione all’altezza di Sella di Corno.
Thomas Di Fiore