Approfondimento. Il mal di schiena, una dei fastidi fisici più comuni nell’ uomo, spesso frutto di lavori intensi o di movimenti errati, potrebbe essere semplicemente l’eredità lasciata in dote dal processo di evoluzione umana. Questa sembrerebbe infatti la conclusione di uno studio condotto da una equipe di studiosi Scozzesi, Canadesi e Islandesi e pubblicato su BMC Evolutionary Biology. Nello specifico, lo studio ha rivelato che ci sono persone le cui colonne vertebrali sarebbero poco adatte ad una postura eretta e al bipedismo, in particolare coloro che soffrono di patologie diffuse, come l’ernia al disco.
Lo studio è stato condotto utilizzando come campioni vertebre umane e quelle degli ominidi morfologicamente più vicini all’uomo, ovvero scimpanzé ed orangotango. In particolare sono state prese in esame 141 vertebre umane, 56 vertebre di scimpanzé e 27 di orangotango. Dalla comparazione è emerso che 54 vertebre umane mostravano delle protuberanze- i cosiddetti nodi di Schmorl, che evidenzierebbero la presenza di ernie al disco- che nella forma somigliavano molto di più alle vertebre degli scimpanzé piuttosto che alle vertebre umane senza protuberanze e dunque sane.
La spiegazione potrebbe essere data dal fatto che nel percorso di evoluzione umana, alcuni fattori possono aver avuto uno sviluppo più lento o comunque non completo, come appunto lo sviluppo vertebrale: l’effetto, pertanto, è che alcune persone sono morfologicamente meno disposte al bipedismo perché le loro vertebre nono sono in grado di sopportare in pieno la pressione di camminare su due piedi e da ciò deriverebbe la dorsopatia.
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(Antonio Di Francesco)