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Il Palazzo Maccafani di Pereto diventa la terza sede della Galleria Monitor con Roma e Lisbona

Pereto – E’ stata inaugurata a Pereto la nuova sede della galleria Monitor fondata da Paola Capata nel 2003. Una struttura  che va ad affiancarsi a quella romana in Via Sforza Cesarini e allo spazio di Lisbona. Il progetto che caratterizza particolarmente il borgo di Pereto e la realtà della Piana del Cavaliere, è stato istituito tre anni fa con l’avvio della iniziativa “Straperetana”, attraverso il quale la stessa Paola Capata e Delfo Durante hanno potuto testare spazi e possibilità, scegliendo infine come proprio quartier generale il sontuoso Palazzo Maccafani.

“Una location ideale  per porre il visitatore di fronte ad una scelta reale, ponderata, sentita. Fare un viaggio. Arrivare a Pereto e vedere una mostra, ascoltarne -non sentirne, c’è differenza- la spiegazione, eventualmente parlare con l’artista o gli artisti. Recuperare un contatto, uno scambio, delle radici. Dare un volto a delle immagini”. Questo il commento della Capata.

A Pereto dunque si trovano  due sale espositive delle quali una riccamente affrescata (che un po’ ricorda le atmosfere della fiera boutique Granpalazzo, fondata dal team Capata-Durate, Ilaria Gianni, Federica Schiavo, apripista di molte esperienze nate successivamente), per poi accedere ad una terza saletta da un cortile esterno. La vista è delle migliori, collocandosi il palazzo nel punto più alto del borgo, accanto al Castello. Gran finale nella suggestiva cisterna sottostante l’edificio, utilizzata anch’essa come spazio espositivo. Per questo doppio appuntamento così importante la galleria ha scelto l’artista Matteo Fato, con la grande personale Immagine è somiglianza (come il ritratto sia parte della pittura). E qui i ritratti non mancano, andando ad attingere nel pantheon dell’artista, con figure come Gilles Deleuze e Scipione, ma anche tra le figure del mondo dell’arte più significative per Fato: ad esempio i collezionisti Giorgio Fasol, Paride Vitale, Stefano Sciarretta e Raffaella Frascarelli, il curatore (anche della doppia mostra) Simone Ciglia, il gallerista Cesare Manzo, i galleristi Paola e Delfo, e anche il  direttore di Artribune (n.d.d.r. :Fonte)  Massimiliano Tonelli.