Cassino Fr – Nell’ambito dell’European reasearchers’ Night nei Poli Universitari Penitenziari, iniziativa promossa dalla Cnupp e giunta alla sua quinta edizione, si terrà un evento che mette al centro il lavoro come strumento principe del reinserimento sociale, “Esco a lavorare”, un’iniziativa promossa dall’ Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, nell’ ambito di due progetti europei (Frascati Scienze e Streets). Istituzione da anni attiva nelle carceri della provincia di Frosinone, con progetti di natura diversa, supportati dall’Ufficio del Garante regionale delle persone detenute e dalla Regione Lazio, l’Università di Cassino e del Lazio meridionale ha coinvolto in quest’occasione diverse e importanti realtà imprenditoriali della provincia di Frosinone su opportunità ed ostacoli nell’assumere persone ristrette.
Giovedì 26 settembre, alle 10,30 nella Casa della cultura di Cassino, a rispondere a molte delle domande proposte vi sarà Seconda Chance, associazione che si dedica a costruire sul territorio laziale una rete tra istituti penitenziari e attività produttive. Parteciperanno, oltre al rettore dell’Università di Cassino, Marco Dell’Isola, al sindaco di Cassino, Enzo Salera e alla direttrice reggente del carcere di Cassino, Maria Antonietta Lauria, anche il Garante regionale, Stefano Anastasia, che, con la sua presenza, segna l’ importanza di un incontro di promozione del lavoro in carcere.
In collegamento col Palazzo della cultura, sede dell’incontro, ci saranno anche i detenuti della casa circondariale di Frosinone. La conduzione dei lavori è affidata al professor Silvestri, responsabile scientifico della Notte e alla prof.ssa Sarah Grieco, impegnata nella ricerca in ambito vulnerabilità e detenzione e motore di molti dei progetti penitenziari targati Unicas.
Le iniziative in Italia per la European Researchers’ Night
Lo stesso giorno, altri 13 Poli Universitari Penitenziari terranno, contestualmente, altrettanti eventi con il coinvolgimento di ben 19 istituti penitenziari; segno di una realtà capillare e coesa come quella che la Conferenza Nazionale Poli Universitari Penitenziari ha saputo costruire in questi anni. L’ultima settimana di settembre, come di consueto dal 2005, si celebra in tutta Europa la European Researchers’ Night, occasione in cui le università e i centri di ricerca europei si aprono alla società per condividere i risultati delle proprie ricerche, ma anche per condividere eventi di trasferimento della conoscenza, community engagement, citizen science e inclusione sociale.
È proprio in questo ultimo ambito che, da alcuni anni, si colloca l’iniziativa della Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (CNUPP) – organo della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) –, che associa e coordina più di 40 poli universitari penitenziari, una rete che si dirama in quasi tutte le regioni italiane e che, operando in oltre 100 istituti penitenziari, consente e facilita l’accesso agli studi universitari a oltre 1.500 persone detenute, alle quali si aggiungono altri 200 iscritti in esecuzione penale esterna.
Nella cornice degli incontri “preparatori” alla “Notte”, la Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari, in collaborazione con i vari progetti afferenti alla European Researchers’ Night, propone, per il 26 settembre, a partire dalle ore 10, un vasto panorama di eventi, con il coinvolgimento di 14 università pubbliche che realizzeranno eventi in 22 sedi, quasi tutte interne alle strutture carcerarie in cui operano.
Le iniziative offrono un panorama molto variegato, che va dalle mostre fotografiche alle rappresentazioni teatrali, dai dibattiti ai laboratori partecipativi, e vedono il coinvolgimento di circa 800-1.000 persone, delle quali il 60% detenute.
Oltre all’iniziativa dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, nel Lazio sono previste le seguenti iniziative: l’Università di Roma “Tor Vergata” organizza nella Casa circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso “Raffele Cinotti” un evento dal titolo L’Università in carcere e la digital transition; l’Università della Tuscia di Viterbo sarà presente presso la Casa Circondariale di Viterbo “Nicandro Izzo” con un progetto Science Together NET co-finanziato dall’Unione Europea.