Il Pratone di Torre Spaccata non è un vuoto: per una città senza più consumo del suolo
Roma – Ieri martedì 21 maggio il Comitato per il Pratone di Torre Spaccata ha portato in Campidoglio un messaggio chiaro: il Pratone non è vuoto, ma è invece “pieno” di biodiversità, natura, storia. Roma non può più permettersi di consumare suolo, né a Torre Spaccata né altrove.
Questo significa che le cubature di cemento previste dal Piano Regolatore vigente non possono atterrare sulle aree verdi e non urbanizzate della città, aree che invece meritano tutela e rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi, umani e animali che le abitano e le attraversano.
La conferenza, tenutasi presso la Sala della Protomoteca, aveva l’obiettivo di rilanciare l’urgenza dello stop al consumo di suolo non solo come argomento di dibattito ma come esigenza concreta e non più rimandabile. I cittadini e le cittadine che sono intervenuti, dall’ex Snia Viscosa a Torre Spaccata a Pietralata, hanno ribadito insieme questa necessità. E hanno ricordato che i territori e le comunità che li abitano rivendicano il rispetto del diritto all’ambiente e alla salute per tutte e tutti, che il Comune di Roma deve garantire e non può più ignorare.
“Ringraziamo tutte e tutti coloro che hanno preso parte all’evento, le relatrici e i relatori che hanno arricchito questo momento di confronto, da Arce a Federtrek, da A Sud al WWF, dall’Università con il Dipartimento di ingegneria civile edile e architettura de La Sapienza alla scuola media Rugantino di Torre Spaccata”, ha dichiarato il comitato.