Roma – Il 21 aprile, in occasione del Natale di Roma, il Roseto comunale ha riaperto al pubblico ad ingresso gratuito. In questi giorni di festa, tra il weekend e il 25 aprile si è registrato un vero e proprio boom di presenze, agevolato anche dal bel tempo in questa nuova esplosione della primavera. Tantissimi romani e turisti si sono precipitati in questi giorni festivi per visitare questo piccolo gioiello nel cuore della Capitale, a due passi dal Circo Massimo, per scoprire tutte le varietà di rose, fare selfie, storie sui social e gustarsi la miriade di colori e profumi del roseto. Irresistibile la voglia di fotografare e annusare tutte le rose presenti, che sono una più bella dell’altra.
Una tradizione ormai decennale quella del roseto comunale di Roma, nonché un’occasione per tanti cittadini di scoprire uno splendido giardino che ospita una straordinaria collezione botanica composta da varietà di rose provenienti da tutto il mondo. Il roseto sarà aperto tutti i giorni, dalle ore 8.30 alle 17.30, giorni festivi inclusi, fino a domenica 11 giugno 2023.
La storia del Roseto comunale
Il Roseto comunale di Roma, unico al mondo per la sua spettacolare posizione, si adagia sulle pendici dell’Aventino, di fronte ai resti del Palatino, appena sopra il Circo Massimo. Di dimensioni contenute, offre una magnifica vista che spazia dal colle Palatino, al campanile di S. Maria in Cosmedin, alla cupola della Sinagoga, al Vittoriano, fino ad arrivare all’osservatorio di Monte Mario.
Fin dal III sec. a.c. il luogo in cui sorge il roseto era dedicato ai fiori. Tacito, negli Annales, parla di un tempio dedicato alla dea Flora, i cui festeggiamenti, “floralia”, si svolgevano in primavera nel Circo Massimo.
Il giardino segue la pendenza del terreno con una forma ad anfiteatro. Il disegno architettonico vuole mimetizzare la frattura orizzontale costituita da via di valle Murcia, che divide il giardino in due parti.
Nell’area più vasta si trova la collezione di rose botaniche, antiche e moderne. Nella parte in basso, più piccola, si trovano i settori dove vengono dimorate le rose partecipanti al “Premio Roma” e la collezione delle rose che, dal 1933 – anno della prima edizione svoltasi a Colle Oppio – hanno vinto questa prestigiosa manifestazione.
Il Roseto ospita circa 1.100 specie di rose provenienti da tutto il mondo, persino dalla Cina e dalla Mongolia. Fra le più curiose, la Rosa Chinensis Virdiflora, dai petali di color verde, la Rosa Chinensis Mutabilis, che cambia colore con il passare dei giorni e la Rosa Foetida, una rosa maleodorante.
L’idea di un roseto a Roma si deve all’interessamento della Contessa Mary Gailey Senni, al suo amore per la natura e a una notevole conoscenza botanica. Americana di nascita, si sposò con un conte italiano e rimase a vivere in Italia. Donna dal carattere deciso e caparbio dovette lottare non poco per vedere realizzato il suo progetto. Nel 1932 fu aperto il roseto sul colle Oppio. Il luogo fu scelto perché vi si trovava già una raccolta di numerose piante di rose provenienti dal Vivaio del Governatorato. La contessa partecipò a tutte le fasi di realizzazione del roseto, e fu anche l’artefice della sua promozione all’estero. L’anno seguente l’apertura, fu istituito il “Premio Roma”, (secondo al mondo per costituzione, preceduto solo da quello di Bagatelle, vicino Parigi) di cui fu la curatrice ed al quale partecipò per molti anni come componente della giuria.