Chieti – Assunzioni fittizie, favoreggiamento all’immigrazione illegale, falso. Sono queste le principali ipotesi di reato che nella serata di venerdì 07 luglio hanno fatto portato all’arresto in flagranza di G.G. , 54 anni e A.A,, 57, nel corso di un blitz dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti.
Ci sono voluti quattro mesi di indagini e di intercettazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pescara, per far luce sulle attività illecite dei due arrestati che, attraverso una società di servizi gestita da entrambi, avevano messo in piedi un vero e proprio business che gli avrebbe fruttato circa 65.000 euro. La società, che era stata costituita “ad hoc” nello scorso mese di febbraio proprio con l’intento di raggirare le regole dei Flussi migratori 2022, aveva assunto fittiziamente nr. 53 cittadini di nazionalità bengalese ed inoltrato nr. 468 istanze, a partire dalla giornata del “Click Day” dello scorso 27 marzo, sul portale messo a disposizione dal Ministero dell’Interno. È stato proprio lo spropositato numero di richieste ad insospettire i militari che hanno avviato le indagini. Il modus operandi adottato dai due era quello di ricevere danaro per l’inoltro di ogni singola istanza e successivamente raggirare gli stranieri promettendo loro anche di riuscire ad ottenere dalla Prefettura di Pescara un regolare Nulla Osta al lavoro subordinato con conseguente rilascio di regolare permesso di soggiorno e, per rendere il tutto credibile, emettevano false buste paga, facendosi pagare anche i contributi da versare agli Enti Previdenziali. La Prefettura, già allertata dell’attività illecita e dell’indagine in corso, aveva sospeso il rilascio della documentazione tanto che i due, pressati dagli stranieri che nel frattempo avevano pagato cifre anche di 500,00 euro per l’inoltro delle singole istanze, erano stati costretti a falsificare i Nulla Osta.
È stato proprio durante un incontro con quattro stranieri, tenutosi nella sede della società a ridosso della Strada Parco, che i militari hanno fatto irruzione nel mentre avveniva il pagamento in contanti di parte dei documenti falsi per una cifra di 18.000 euro circa. Il denaro, i Nulla Osta falsi ed altra documentazione utile alle indagini sono stati posti sotto sequestro, così come l’ufficio di società. Dopo l’interrogatorio di garanzia, il GIP Giovanni De Rensis, ritenendo gravi gli indizi di colpevolezza a loro carico, ha scarcerato entrambi , adottando per quest’ultimo la misura dell’obbligo di dimora nel capoluogo pescarese.
“Si ipotizza una vera e propria associazione criminale più ampia dedita a lucrare sull’ingresso illegale di cittadini extracomunitari che sono disposti a pagare cifre esorbitanti per riuscire ad ottenere i documenti di ingresso in Italia. Il contrasto al fenomeno dell’immigrazione illegale di cittadini extracomunitari nel nostro paese è solo una delle tante attività di cui si occupa il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro che, attraverso i 101 Nuclei a livello provinciale, specializzati in materia di Legislazione Sociale, è costantemente impegnato nel contrastare i fenomeni di maggior allarme sociale, quali, ad esempio, il caporalato e lo sfruttamento del lavoro”. È quanto riferisce il Comandante del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, Lgt. C.S. Matteo Del Mastro, che ha condotto le indagini che hanno portato agli arresti in flagranza di G. G. e A.A. –