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In 5 anni oltre 400mila giovani hanno lasciato l’Italia, l’Abruzzo è al quarto posto con lo 0,84%

L’Aquila. Cresce il fenomeno dell’emigrazione di italiani all’estero, soprattutto giovani. Le principali motivazioni sono le retribuzioni più adeguate al costo della vita, le più agevolate possibilità di carriera e la convinzione che il merito venga più facilmente premiato. Per questi ed altri motivi, molti dei nostri concittadini vedono un futuro al di fuori del Paese di origine. Dal raffronto delle regioni italiane emerge un dato che stupisce: le due regioni con il maggior numero di espatriati si trovano al Nord. L’1,23% sono gli emigrati dal Trentino-Alto Adige nel quinquennio 2016-2020 e lo 0,87% dal Friuli-Venezia Giulia in rapporto alla popolazione residente tra i 18-39 anni. Inoltre, secondo i recenti dati, i giovani prediligono mete europee, in particolare il Regno Unito e la Germania.

Ripartizione geografica degli emigrati
Dal 2016 al 2020 sono stati 413.543 mila i giovani tra i 18 e i 39 anni che hanno lasciato l’Italia per lavoro, studio o per costruirsi un futuro migliore all’estero. Il panorama regionale presenta una situazione eterogenea.
Analizzando la percentuale dei giovani emigrati all’estero, calcolata sul totale della popolazione residente, si evince che la regione che ha avuto più espatri della fascia d’età tra i 18 e i 39 anni è il Trentino-Alto Adige (1,23%), l’unica regione a registrare oltre un punto percentuale di trasferimenti. Fanno seguito il Friuli-Venezia Giulia (0,87%), il Molise (0,86%), l’Abruzzo (0,84%) e la Calabria (0,82%). Si tratta, dunque, di un andamento che non rispecchia le storiche differenze fra Nord e Sud. Fra le regioni a registrare una minor quantità di emigrati ci sono la Campania (0,56%), il Lazio (0,57%), la Puglia (0,59%) e la Toscana (0,60%). Infine, se si considera il valore assoluto, le perdite maggiori sono avvenute in Lombardia, con un totale di 75.843 mila espatri per la fascia d’età considerata. Lo rivela una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro dell’imprenditore Massimo Blasoni, realizzata su elaborazione di dati Istat.

Nel 2020, in quali Paesi del mondo i nostri giovani tra i 18 e i 39 anni hanno preferito emigrare per cambiare vita? Prediligono i Paesi europei o extraeuropei? Secondo le stime Istat 2020, analizzando i principali Paesi in cui i giovani italiani preferiscono emigrare, si evince che la nazione prediletta è il Regno Unito, con 21.138 mila emigrati, seguita dalla Germania (10.960 mila), la Francia (6.440 mila), la Svizzera (5.619 mila), la Spagna (3.675 mila) e il Brasile (3.644 mila). Secondo i dati, la scelta dei giovani ricade principalmente in Europa, che dunque vedono nei paesi relativamente vicini la giusta meta per un nuovo futuro professionale o formativo.

 

“Andare a lavorare o a studiare per qualche tempo all’estero di per sé non è un male”, dichiara Massimo Blasoni, presidente del Centro Studi Impresa Lavoro, “il problema è che poi moltissimi italiani decidono di non tornare in Italia perché privi di una qualsiasi prospettiva. Il nostro mercato del lavoro è infatti prigioniero di regole sbagliate: è necessario ripensare ad un piano per offrire opportunità concrete di occupazione e crescita, facilitando le imprese che intendono formare e assumere giovani. Il trasferimento in un Paese estero non deve essere percepito come l’unica soluzione per assicurarsi un futuro migliore”.

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