Camerata Nuova – Era 21 Aprile del 2000 è una data che ha segnato indelebilmente la storia di questa comunità ed in particolare di una famiglia duramente colpita da una improvvisa tragedia. Renato Di Paolo, 23 anni, venne strappato alla vita in maniera tragica: un incidente occorso durante la rievocazione della via Crucis.
Tutto si svolse in un prato situato proprio alle porte del borgo di Camerata Nuova. Renato rimase avvolto nella corda, troppo stretta, un cappio che in un attimo spezzò irrimediabilmente la sua vita, quella dei suoi familiari e di tutta Camerata.
Fatti agghiaccianti, che avvennero in un contesto di elevata presenza di pubblico, e nel mentre che la rappresentazione andava in scena preceduta da giorni di prove per la migliore riuscita. Renato interpretava il ruolo di Giuda che doveva passarsi la corda al collo legata ad un ramo. Un gesto a significare il pentimento di Iscariota per il tradimento perpetrato nei confronti di Gesù. Ma qualcosa andò purtroppo storto. Un caso, una fatalità che ebbe a generare una immensa tragedia: la scomparsa improvvisa di un giovane figlio di questa comunità.
A nulla valsero i soccorsi arrivati da Carsoli, e nemmeno la presenza di un medico che era sul posto, riuscì a strappare il ragazzo alla morte. Una tragica, assurda ed orribile fatalità.
Renato era un amante del calcio e giocava come centrocampista con il “Roviano” , squadra nella quale ebbe ad iniziare a militare nel novembre del 1999. Diplomatosi in ragioneria al Fermi di Tivoli, e dopo il servizio militare , si era appassionato per l’informatica ed iniziò a frequentare sempre a Tivoli un corso per tecnico di computer.
Il sindaco dell’epoca il compianto Fabio Picca ebbe a decretare il lutto cittadino, al quale parteciparono anche molti comuni del comprensorio zonale di confine tra Lazio e Abruzzo. Un bagno di folla intervenuta da ogni dove si strinse intorno alla famiglia con tanto affetto intorno alla bara esposta presso la Chiesa di Camerata Nuova.
Renato era un ragazzo dotato di una immensa bontà, amico di tutti e aveva il dono di saper voler bene e farsene volere. Il sorriso gli era praticamente stampato sul viso, e la sua vita scorreva spensierata e vissuta all’insegna di importanti valori di vita trasmessi dalla sua grande famiglia.
Amante dell’amicizia, della convivialità e dello star bene insieme agli altri nel rispetto del suo prossimo, Renato si era dedicato anima e corpo per la migliore riuscita di questa celebrazione che vide protagonisti tanti giovani di Camerata.
La sua morte fu una ferita inferta oltre che alla sua famiglia anche all’intera comunità ed ai tanti amici che non riuscivano ad accettare l’accaduto, sul quale ancora oggi si resta commossi ed increduli.
Da allora in poi il nome di Renato però è continuato a vivere nei memorial di calcio, nelle iniziative molteplici a lui dedicate.
I memorial però sono stati interrotti a causa dell’emergenza covid, quindi vogliamo ricordare questo ragazzo amico di tutti, per bene, sempre umile e sorridente e dotato della bontà che caratterizza la sua famiglia da sempre.
Un dolore forte, sopportato a stento ma con grande dignità quello di Alfredo e Maria, di Angelo e di una famiglia intera rimasta segnata dalla tragicità dei fatti.
Ed oggi ci stringiamo nuovamente con affetto e vicinanza alla famiglia di Paolo nel triste anniversario.