L’Aquila. Un’immagine che parla di coraggio, resistenza e speranza. Il primo selfie dei soccorritori del Corpo Nazionale Alpino e Speleologico d’Abruzzo, scesi a valle. Erano rimasti bloccati nell’ostello di Campo Imperatore, la foto è diventato il simbolo della loro forza di volontà e dedizione. Volti stanchi, segnati da giorni di difficoltà, ma al tempo stesso sereni e determinati a riprendere quanto prima il loro lavoro: salvare vite. Le condizioni meteorologiche proibitive che hanno colpito l’area hanno costretto i soccorritori a interrompere temporaneamente le ricerche dei due dispersi nella zona. Una Vigilia di Natale insolita per loro, vissuta non tra le mura di casa con i propri cari, ma in alta quota, lottando contro il freddo e le intemperie. Tuttavia, il loro pensiero è rivolto alle famiglie dei dispersi, per le quali questo giorno è intriso di attesa e speranza. L’Italia tira un sospiro di sollievo per la salvezza di questi soccorritori, uomini e donne che mettono quotidianamente a rischio la propria vita per il bene degli altri. Lontani dal mero ruolo di eroi anonimi, quei volti immortalati nel selfie ci ricordano che dietro ogni missione ci sono persone vere, con storie, emozioni e un’incredibile dedizione al prossimo. In queste ore di attesa, il selfie è diventato anche un messaggio di rassicurazione per le famiglie: “Stiamo bene, siamo pronti a riprendere”. Il loro impegno incarna lo spirito del Natale: sacrificio, altruismo e l’importanza di non arrendersi mai. Nell’attesa che il tempo migliori, l’Italia li guarda con ammirazione e gratitudine, consapevole che la loro missione è molto più di un lavoro: è una vocazione.