Roma – “Le cose a Roma si possono fare”. Parola del sindaco Roberto Gualtieri, che ieri ha inaugurato la nuovissima via Tiburtina, in tempo per la Ryder Cup. Per fare sette chilometri ci sono voluti 19 anni, ma oggi la strada è finalmente libera da un cantiere che “sembrava impossibile finire”. E invece no: con una svolta impressa dalla nuova amministrazione cittadina, in strettissima collaborazione con Soprintendenza Speciale e Municipio IV in primis, i lavori di adeguamento del tratto che va dall’incrocio con via di Ponte Mammolo fino alla nuova rotatoria di via Marco Simone sono finalmente conclusi.
“È difficile esprimere tutta la felicità- ha detto oggi Gualtieri- non stiamo solo inaugurando l’accessibilità di una struttura strategica, ma stiamo celebrando la dimostrazione concreta che non è vero che a Roma ci sono problemi insuperabili, ma che se si lavora con passione, competenza, intelligenza e collaborazione le cose in questa città si possono fare. È surreale che per fare 7 chilometri di strada ci vogliano 19 anni, con il progetto approvato da Veltroni nel 2004, il cantiere inaugurato nel 2009 da Alemanno e i lavori che non si sono conclusi”. Certo, ha detto il sindaco, “la mole di problemi portava molti a dire ‘è impossibile, rassegnamoci’. Era un’affermazione generalizzata. Ma io ho detto non può essere. Il lavoro fatto è stato incredibile, ma ha dimostrato che i problemi si possono superare anche se enormi. Un altro insegnamento arrivato da questo progetto è che le opere e la ricchezza archeologia non sono in contraddizione, ma le opere possono essere uno strumento di studio e conoscenza”. E poi la Ryder Cup, che da lunedì 25 accoglierà in presenza 300mila persone. “Siamo contenti anche per questo- ha aggiunto Gualtieri- Noi avremmo fatto comunque questo progetto, ma siamo felicissimi che migliaia di persone che parteciperanno e centinaia di milioni che vedranno in tutto il mondo questo evento, che è il terzo sportivo più importante al mondo, potranno vedere l’opera conclusa per tempo. Abbiamo fatto questo-ha concluso- possiamo fare tantissimo e lo faremo”. (www.dire.it)