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Inaugurato l’anno accademico al Gran Sacco Science Institute

L’Aquila – “È molto importante mantenere un’idea di flessibilità e di contaminazione del pensiero scientifico. In fondo la scienza non è mai stata così in movimento come lo è oggi, ed è una rivincita delle università generaliste, alle quali si affianca la compresenza delle scuole”. Lo ha detto Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, intervenendo l’8 gennaio all’inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024 del GSSI, il Gran Sasso Science Institute. La presidente, già ministra dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, ha tenuto il discorso finale ed affrontato il tema “Che ruolo per la ricerca pubblica in Italia”.

A capo del più grande ente di ricerca pubblica del Paese, il Consiglio nazionale delle ricerche, con 220 sedi sparse da Nord a Sud e con una comunità di dieci mila persone, la professoressa Carrozza ha evidenziato come sia importante essere attrattivi non solo garantendo maggiori investimenti, ma soprattutto le infrastrutture di ricerca in ogni ambito scientifico. Altro tassello fondamentale, la mobilità, considerata “una delle chiavi del futuro della ricerca pubblica in Italia, una chiave di esperienza e fertilizzazione di fondamentale importanza”, ha sottolineato.

Il pomeriggio è iniziato ripercorrendo la storia dei dieci anni del GSSI a cura della rettrice Paola Inverardi, che ha dato via alla cerimonia. “Il risultato di oggi si è ottenuto con il sostegno di diverse comunità, quella accademica e della ricerca, e la comunità politica, ma tanti altri soggetti hanno creduto al progetto di questa Scuola, soprattutto i docenti e gli studenti – ha detto – ora ambiamo alla interdisciplinarità con l’obiettivo di affrontare le disparità della società e ci muoviamo nella direzione di una maggiore equità sociale”. La rettrice Inverardi ha ribadito anche come la città dell’Aquila sia da sempre stata un valore aggiunto, “una società in movimento costretta a ricostruirsi e a rigenerarsi che ha però saputo cogliere questa nuova opportunità”.

Citando numeri e crescita del Gran Sasso Science Institute – oggi cinque corsi di dottorato, 197 studenti, 98 tra professori, ricercatori e assegnisti di ricerca e 33 persone allo staff amministrativo – la rettrice ha inoltre ricordato il profondo impegno della comunità del GSSI nella divulgazione scientifica che ha coinvolto giovani e anche bambini. “La ricerca non deve essere una cosa per pochi e l’amore per la scienza deve iniziare molto presto. Ora dobbiamo continuare a percorrere la strada che abbiamo tracciato ma mettendo le persone che hanno investito su di noi nelle migliori condizioni, e anche sviluppando reti di conoscenze, continuando il lavoro di trasferimento tecnologico che ci permette di chiudere l’anello tra la teoria e la pratica”.

Tra gli interventi della giornata anche quello della vicaria del direttore generale, Eleonora Ciocca, presente fin dal primo anno al GSSI, che ha ripercorso i passi che hanno portato il GSSI da start-up a Istituto, anche con una creazione di una snella struttura amministrativa e gestionale, l’intervento dei quattro ex studenti di dottorato Axel Boeltzig, Alessandro Montino, Yllka Velaj e Chiara Vitrano; ed inoltre il dibattito con gli interventi della rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Sabina Nuti, del rettore della Scuola IMT Alti Studi di Lucca Rocco De Nicola, e di Piero Ullio, delegato del direttore della scuola SISSA.


Maria Chiara Carrozza at the inauguration of the GSSI academic year

“It is essential to maintain an idea of flexibility and contamination of scientific thought. After all, science has never been so in motion as it is today. It is a kind of revenge of the generalist universities, which is accompanied by the co-presence of schools”, declared Maria Chiara Carrozza, president of the CNR, on 8 January at the inauguration of the 2023-2024 academic year of the GSSI, the Gran Sasso Science Institute.

At the head of the largest public research body in Italy, the National Research Council, with 220 offices spread from North to South and with a community of ten thousand people, Professor Carrozza highlighted how important it is to be attractive not only by guaranteeing more significant investments but above all research infrastructures in every scientific field. Another fundamental element is mobility, considered “one of the keys to the future of public research in Italy, a key to experience and fertilization of fundamental importance”, she underlined.

The afternoon began by retracing the history of the ten years of the GSSI by the rector Paola Inverardi. “Today’s result was obtained with the support of various communities, the academic and research community, and the political community, but many other subjects believed in the project of this School, especially the teachers and students – he said – now we aim to interdisciplinarity to address society’s inequalities and we are moving in the direction of greater social equity”. Rector Inverardi also reiterated how the city of L’Aquila has always been an added value, “a society on the move forced to rebuild and regenerate which has however been able to seize this new opportunity”.

Citing numbers and growth of the Gran Sasso Science Institute – today, five doctoral courses, 197 students, 98 professors, researchers and research fellows and 33 people on the administrative staff – the rector also recalled the profound commitment of the GSSI community to scientific dissemination, which involved young people and even children. “Research must not be something for the few and the love for science must start very early. Now, we must continue to follow the path we have traced by putting the people who have invested in us in the best conditions and by developing networks of knowledge, continuing the work of technological transfer that allows us to close the ring between theory and practice”.

Among the interventions of the day also that of the deputy director general, Eleonora Ciocca, who retraced the steps that took the GSSI from a start-up to an Institute, also with the creation of a streamlined administrative structure and management, the intervention of the four former doctoral students Axel Boeltzig, Alessandro Montino, Yllka Velaj and Chiara Vitrano; and also the debate with the interventions of the rector of the Scuola Superiore Sant’Anna of Pisa Sabina Nuti, the rector of the IMT School of Higher Studies of Lucca Rocco De Nicola, and Piero Ullio, delegate of the director of the SISSA school.