L’Aquila – Si è svolta questa mattina, nell’aula magna “Vincenzo Rivera” del Centro congressi “Luigi Zordan” – situato nell’ex complesso monastico di San Basilio, riaperto e recuperato nelle sue funzioni dopo il lungo lavoro di ristrutturazione post-sisma – l’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 dell’Università degli Studi dell’Aquila.
Presenti, alla cerimonia, il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini; il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo; il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi; il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e la presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione della Presidenza del Consiglio (SNA) Paola Severino. Al termine della cerimonia, infatti, è stato presentato, in conferenza stampa, anche l’avvio dei corsi del polo formativo SNA che avrà sede all’Aquila e che vedrà UnivAQ collaborare con la Scuola nell’erogazione di corsi formativi rivolti a dirigenti e funzionari pubblici, focalizzati sulla gestione e sul superamento delle emergenze.
“Dopo aver dedicato i precedenti anni accademici alla resilienza e alla prossimità” ha affermato il rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila Edoardo Alesse nel suo intervento “abbiamo scelto, come tema dell’inaugurazione di quest’anno, che cade proprio nel 14° anniversario del terremoto del 6 aprile 2009, la riacquisizione dei luoghi, delle strutture e delle funzioni. La riapertura del centro congressi Zordan, a San Basilio, vuole essere, da questo punto di vista, un’azione tangibile e di buon auspicio per la completa riacquisizione delle altre strutture e funzioni di cui non solo l’Università e ma tutta la città dell’Aquila hanno bisogno”.
Il centro congressi Luigi Zordan (chiamato così in onore del professore di ingegneria dell’Università dell’Aquila scomparso nel 2006) si trova all’interno del monastero di S. Basilio, un complesso risalente al 1400. Seriamente danneggiato dal terremoto del 6 aprile 2009, il centro congressi è stato ristrutturato con un intervento di ripristino e miglioramento sismico delle murature, delle coperture e delle grandi volte, per lo più affrescate. I lavori, che hanno interessato anche il prezioso apparato decorativo presente nella struttura, sono costati circa 4,5 milioni di euro.
Restituito all’Università dell’Aquila lo scorso febbraio, il centro congressi ospiterà, tra le altre cose, le lezioni del nuovo polo formativo che la SNA istituirà a L’Aquila.
“Porteremo a L’Aquila le migliori expertise a sostegno degli enti locali abruzzesi con un focus particolare su gestire e superare le emergenze” ha spiegato Paola Severino presidente della SNA “tramite laboratori, dibattiti e lavori di gruppo, coinvolgeremo l’esperienza diretta della Protezione Civile così da trasferire strumenti operativi per gestire in modo efficace tutte le fasi dell’emergenza, dalla pianificazione, al coordinamento dei diversi attori e alla comunicazione. Le lezioni saranno a più voci fra personale del DPC, professori universitari di UnivAQ, docenti della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, membri del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e delle altre componenti e strutture operative, come forze armate, comunità scientifica, volontariato”.
“Si tratta di un ulteriore segnale di attenzione del Governo nei confronti di questo territorio” ha sottolineato il ministro Paolo Zangrillo “Un progetto dal grande significato simbolico, che valorizza le professionalità legate alla gestione delle emergenze e della ricostruzione, fornendo alle pubbliche amministrazioni preziose figure tecniche per seguire appalti e lavori”.
“Conosciamo bene l’importanza di questa giornata” ha dichiarato il ministro Anna Maria Bernini “Siamo al quattordicesimo anniversario di un evento drammatico che ha cambiato per sempre, purtroppo, la faccia dell’Aquila, e ha lasciato nell’Italia tutta un ricordo che stiamo emendando grazie alla grande, grandissima forza del lavoro che L’Aquila ha fatto su se stessa. E devo dire che l’Università è una rappresentazione di questo lavoro”.
Parlando di riacqusizione degli spazi, il rettore Edoardo Alesse ha annunciato importanti novità sia per due sedi storiche UnivAQ come Palazzo Carli (fino al 6 aprile 2009 sede del rettorato) e gli edifici di Roio (ex facoltà di Economia e edificio colonia estiva montana), sia per l’ex ospedale S. Salvatore, che l’ateneo ha acquisito grazie a un accordo di programma dopo il sisma.
Per Palazzo Carli, ha spiegato Alesse “è in fase di avvio la progettazione, che sarà volta a favorire il riuso del complesso architettonico attraverso il restauro e la trasformazione controllata delle parti incongrue grazie ad interventi di retrofit compatibili con la tutela dei valori e del pregio del manufatto. Palazzo Carli sarà la cornice di un incubatore di creatività, di idee e di iniziative culturali al servizio della comunità universitaria ma aperto alle proposte della collettività, luogo di incontro, di confronto e di maturazione della futura classe dirigente, che affonderà le radici nell’antico con lo sguardo rivolto al futuro”.
Per le sedi UnivAQ situate a Roio, Alesse ha affermato che “il plesso di Poggio di Roio è di fatto quasi ultimato e a breve, in autunno, tornerà nella disponibilità dei Dipartimenti di Ingegneria”. Per quanto riguarda l’ex colonia estiva montana, si aspetta l’inizio dei lavori. Ma oltre al recupero dell’edificio storico, il progetto prevede anche “la realizzazione di uno spazio polifunzionale ad uso della popolazione studentesca, una casa per gli studenti, e di una piazza verde in quello che era uno dei luoghi più frequentati prima del sisma e che ha per l’Ateneo un significato identitario non trascurabile”.
L’ex ospedale San Salvatore, che sorge proprio di fronte S. Basilio, “sarà completamente restaurato e ospiterà uffici, aule, residenze ed una grande biblioteca dotata delle soluzioni tecniche più avanzate e dopo aver abbattuto la ex sede dell’Arta (Agenzia regionale per la tutela ambientale. Ndc), si creerà un campo aperto per la valorizzazione dell’intero complesso”.
Altre novità riguardano il polo accademico di Coppito, in cui sarà realizzato un parcheggio interrato con una razionalizzazione del sistema viario dell’intero comprensorio.
E’ attesa, invece, per il prossimo anno accademico l’entrata in funzione del collegio di merito Ferrante D’Aragona, un progetto, finanziato con i fondi Restart (4 milioni di euro), che coinvolge anche GSSI e Comune dell’Aquila, grazie al quale saranno messi a disposizione degli studenti 150 appartamenti per un totale di 600 posti letto, ai quali si aggiungeranno borse di studio erogate dall’omonima fondazione.
Ulteriori servizi che saranno messi a disposizione di una popolazione studentesca che continua ad attestarsi sugli stessi livelli degli scorsi anni (18.500 iscritti totali e circa 6 mila immatricolati).
Numeri, ha evidenziato Alesse, che testimoniano come l’Università dell’Aquila sia riuscita a mantenere, “a dispetto del calo demografico che affligge l’Occidente industrializzato e nonostante i momenti di enorme difficoltà attraversati nell’ultimo decennio, attrattività, richiamando studenti e docenti da fuori città e da fuori regione e intercettando richieste che ci hanno spinto ad attivare nuovi corsi di studio. Oggi siamo a quota 71, tra triennali, magistrali e corsi a ciclo unico, cui si aggiungono corsi di dottorato, di specializzazione in area medica e sanitaria, master di I e II livello e corsi di perfezionamento, con una offerta didattica estremamente differenziata. Abbiamo migliorato sensibilmente anche le nostre performances” nel campo della internazionalizzazione, con 15 corsi erogati, in tutto o in parte, in lingua inglese che rilasciano titoli congiunti o doppi/multipli”.
Le collaborazioni internazionali, ha ricordato Alesse, si aggiungono “alle numerose collaborazioni finalizzate alla formazione, tra cui i dottorati industriali e i percorsi magistrali duali, che ci impegnano in un’intensa attività di valorizzazione dei risultati della ricerca nel perimetro delle strategie regionali di specializzazione intelligente, con progetti rilevanti nell’ambito dei settori Automotive, Chimico-farmaceutico, Ict-Aerospazio e Agrifood. Sono progetti che intercettano alcune tra le più importanti esigenze di una società in via di trasformazione, come la mobilità sostenibile, la previsione e il monitoraggio degli eventi estremi, il risparmio energetico, la guida autonoma e geolocalizzata e la transizione digitale”.
Alesse ha ricordato anche i progetti partiti nell’ultimo anno grazie ai fondi del PNRR e del fondo complementare a esso collegato. In primis Vitality, uno degli 11 ecosistemi territoriali dell’innovazione finanziati dal MUR, di cui UnivAQ è hub e che coinvolge tutti gli atenei pubblici di Marche, Umbria e Abruzzo e oltre 20 soggetti, pubblici e privati. Finanziato con quasi 120 milioni di euro, l’ecosistema sorgerà nell’ex scuola Reiss Romoli, appena acquistata (per il 65%) da UnivAQ. Il complesso sarà riqualificato grazie ai fondi del progetto Accelerate, un bando pubblicato dall’Agenzia della Coesione territoriale finalizzato al recupero di aree urbane dismesse. Vitality si occuperà di trasferimento tecnologico e ricerca nei campi delle tecnologie digitali, scienze dei materiali e nanotecnologie, ingegneria, architettura e design, fisica, tecnologie energetiche, scienze mediche e biotecnologie, ingegneria biomedica, scienze psicosociali e della comunicazione.
Durante la cerimonia sono intervenuti anche l’ingegnera Luisa Capannolo, in rappresentanza del personale tecnico-amministrativo di ateneo, Eugenio Ortale, presidente del Consiglio studentesco, i professori UnivAQ Silvia Mantini e Stefano Brusaporci, che hanno ripercorso la storia del monastero di S. Basilio.