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Incendiata la sede dell’Aniene Calcio di Castel Madama

Il gesto condannato duramente dall'amministrazione comunale

Castel Madama – La comunità è stata ancora una volta turbata da un grave atto vandalico distruttivo di origine dolosa. Questa volta presi di mira i locali del club Aniene Calcio, presso i quali è stato appiccato un incendio che ha distrutto il magazzino, gli uffici ed il locale adibito a bar.
Documenti, trofei e divise andate distrutte tra le fiamme. Immediata la condanna dell’amministrazione comunale di Castel Madama che esprime solidarietà al presidente Attilio Nonni e a tutti i ragazzi che in questi anni hanno giocato sul campo la Stella Mattutina. «Un durissimo colpo per la società, per lo sport, per gli adolescenti.
Non possiamo – afferma il vicesindaco Federico Pietropaoli – non indignarci davanti ad un atto tanto grave e intimidatorio che ferisce un luogo frequentato dai più giovani». Uno sfregio che ferisce anche i tanti ragazzi di Castel Madama che frequentano il campo di via Empolitana a Tivoli, soprattutto in questo periodo difficile di emergenza sanitaria. «Lo sport deve unire deve essere un momento di incontro. Invito tutti a riflettere per valorizzare e rispettare i valori veri del calcio e dello sport. Negli ultimi tempi – ha aggiunto il vicesindaco – a Castel Madama Associazioni in contrapposizione tra loro, con l’appoggio di una parte politica, hanno dato vita ad un clima di attacchi con post sui social, interrogazioni, mozioni per cercare di far trapelare del marcio rispetto alla gestione di un impianto cittadino. Clima che deve essere contrastato da tutti, in modo trasversale nel rispetto dello sport, delle regole civili e dei ragazzi che praticano il calcio». L’assessore allo sport, Matteo Iori, in una nota indirizzata al presidente Attilio Nonni ha espresso massima solidarietà allo staff, e a tutti gli atleti dell’Aniene Calcio. «Un atto che colpisce in modo ignobile una società sportiva che nonostante il periodo difficile, che limita l’attività, ha dimostrato con grande senso di responsabilità di provare a dare una vita “normale” ai bambini e ragazzi che frequentano il centro. La speranza – scrive Iori nella nota – è che gli autori del gesto intimidatorio siano al più presto individuati dalle forze dell’ordine. Alla luce di quanto è successo, mi auguro, che le distanze tra le diverse società del territorio, emerse nei mesi scorsi, possono finalmente assottigliarsi ritornando ad una dialettica normale e moderata».