La dermatite atopica è una patologia molto comune nell’età infantile che comporta un notevole impatto sulla qualità della vita dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, con notevoli costi di gestione. Questo problema cutaneo si caratterizza infatti per la comparsa di eczema accompagnato da una sintomatologia pruriginosa con andamento cronico-recidivante , causando notevole disagio al piccolo paziente.
Negli ultimi anni la dermatite atopica nei bambini è letteralmente “esplosa”: secondo le stime più aggiornate la frequenza è più che raddoppiata in trent’anni, addirittura triplicata nelle aeree maggiormente industrializzate. Così oggi sono circa un milione i bimbi italiani alle prese con la pelle che si arrossa e prude: il 20-30 per cento delle visite dal pediatra è dovuto a problemi cutanei, per lo più proprio per una dermatite atopica.
La causa del problema è genetica: il fulcro del problema è la pelle stessa e non l’allergia, che finora era stata spesso ritenuta al centro del processo che porta alla dermatite atopica. Non a caso spesso, quando si vanno a fare le prove allergiche agli allergeni più comuni, dal latte al pelo di animale, dai pollini alla polvere, nei piccoli con dermatite non si trova niente. Il disturbo, infatti, è “costituzionale”, ereditario: è la cute a essere al centro di un processo infiammatorio, per una predisposizione insita nei geni che poi porta a rispondere ad agenti fisici irritativi. Questa diversa prospettiva cambia non poco le carte in tavola: per molto tempo, credendo che alla base della dermatite vi fossero allergie che non si riuscivano a riconoscere, i bambini con questo disturbo sono stati messi a dieta eliminando latte, uova o altri cibi spesso allergizzanti senza però ottenere risultati. La pelle atopica invece “nasce” così, con una funzione di barriera alterata che lascia passare gli allergeni favorendo così la comparsa di allergie che sono la conseguenza e non la causa del problema cutaneo: il contrario di quanto si pensava in passato, per cui i test allergici non servono, occorre piuttosto ripristinare e proteggere la funzione di barriera della cute. La terapia è sostanzialmente la terapia topica. L’efficacia dei trattamenti topici è però legata alla regolarità e alla modalità delle applicazioni, per cui il fallimento della terapia è dovuto alle difficoltà del paziente e dei suoi familiari ad adattarsi al trattamento prescritto e a comprendere le modalità delle applicazioni dei topici.
In tale ottica diventa sempre più importante educare il paziente e i genitori a trattare la pelle affetta da dermatite atopica con i prodotti adatti e istruire la famiglia intera su quali fattori e comportamenti evitare (esempio detergenti aggressivi, indumenti di lana o fibra sintetica ,pratica di attività sportive etc)
In Italia e nel mondo è sempre più riconosciuta l’importanza dell’educazione del paziente nella cura della dermatite atopica.
Presso lo studio polispecialistico Assomedica di Carsoli, la dottssa Tiziana Surrenti , dermatologa con esperienza pluriennale in dermatologia pediatrica , mette a disposizione dei piccoli pazienti e delle loro famiglie la propria competenza nella cura della dermatite atopica .
Per info e appuntamenti: 0863 995048 – 3298193120
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